Multimediale

Dai Kraftwerk all’arte contemporanea: Emil Schult l’ “Andy Warhol tedesco” a Palazzo Ducale

Venerdì 20 luglio alle 19.30 nella sala del Munizioniere presenterà la perfomance Transhuman Art Critics con Emma Nilsson

emil schult

Genova. Uno dei padri fondatori della musica elettronica, e artista multimediale, Emil Schult, componente dei celebri Kraftwerk, sarà venerdì 20 luglio a palazzo Ducale, nella sala del Munizioniere, per presentare la sua performace Transhuman Art Critics con Emma Nilsson. L’appuntamento è alle 19e30.

Transhuman Art Critics, già presentato in città come Berlino, Düsseldorf, Hagen, ad eventi come il Reading Fringe Festival (UK) e persino in Cina, è una prima assoluta in Italia. Esplora l’evoluzione della musica elettronica fino a fonderla in un percorso che unisce reperti archeologici e arte digitale. L’evento è a cura di Virginia Monteverde e Paolo Tarsi e organizzato da ART Commission Events e Anitya Records, in collaborazione con Goethe-Institut Genua, Acanto Publishing, Farmhouse Studio e Ventura Edizioni.

Emil Schult (1946) è un artista visivo, poeta e musicista, il cui lavoro spazia da opere nello spirito di Fluxus fino a testi e copertine di dischi che hanno cambiato la storia del pop. Durante i suoi studi all’Accademia d’Arte di Düsseldorf si forma con Dieter Roth, Joseph Beuys e Gerhard Richter, personalità di grande rilievo che hanno sostenuto l’approccio poetico di Schult alle arti.

Negli anni Settanta costruisce strumenti elettronici ed entra a far parte dei Kraftwerk, inizialmente come componente effettivo della band, in seguito come membro esterno. E’ anche tra gli autori di “Talk” dei Coldplay e ha creato artwork per album di culto quali “Autobahn”, “Radio-Activity” e “Trans-Europe Express”.

Emma Nilsson (* 1974) compone installazioni sonore e ha curato, in qualità di DJane, la sonorizzazione di eventi site specific per musei e gallerie.

Alcune opere di Schult saranno esposte fino il 29 luglio in sala Dogana, sempre a palazzo Ducale, nell’ambito della mostra Bad Consumers.

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