Industria

Ansaldo, dalla commissione l’idea di un tavolo istituzionale con il governo per scongiurare la crisi

Ansaldo deve restare italiana e il governo deve fare in modo di sbloccare commesse, dicono sindacati e politica

inaugurazione ansaldo tra proteste ilva

Genova. Un ordine del giorno per sollecitare il governo ad assumere iniziative di salvaguardia di Ansaldo: è l’impegno che il presidente della III Commissione-Attività produttive, Formazione e Lavoro, Andrea Costa (Liguria Popolare – Noi con l’Italia) si è assunto questa mattina, con il consenso unanime di tutti i consiglieri, al termine delle audizioni delle rappresentanze sindacali di Ansaldo Energia.

“Ansaldo rappresenta un polo strategico per tutta la Liguria, non solo sul piano occupazionale, grazie ai suoi 2400 dipendenti – ha detto Costa – ma anche per il patrimonio tecnologico che ha saputo creare negli anni. Occorre dunque intervenire con tempestività ed efficacia per aiutare la società a superare le criticità che questa mattina sono state evidenziate con chiarezza dai sindacati».

Nell’audizione sono intervenuti i rappresentanti delle rsu e dei metalmeccanici di Cigl, Cisl e Uil regionali. Ed è stata proprio la Fiom a chiedere al consiglio regionale “di impegnare la giunta ad organizzare un tavolo istituzionale con il governo, gli enti locali e sindacato, affinché si intraprendano tutte le vie utili a scongiurare la possibilità che una crisi passeggera diventi qualcosa di più preoccupante”, afferma il segretario provinciale Bruno Manganaro.

Intanto si susseguono gli interventi dei vari partiti. “Il sopralluogo di ieri pomeriggio è stato molto utile per toccare con mano la realtà di Ansaldo, che deve continuare a giocare un ruolo di primo piano nello scenario italiano e internazionale secondo un’idea di paese che sappia guardare al futuro”, scrivono Marco De Ferrari e Andrea Melis, consiglieri del Movimento 5 Stelle Liguria.

Il capogruppo di Rete a Sinistra Gianni Pastorino, afferma: “La carenza di commesse richiede che sia aperta una discussione col Governo, azionista di maggioranza, sia per definire in maniera certa l’assetto finanziario del gruppo, sia per sbloccare alcune questioni internazionali fra cui i contratti con Paesi esteri come l’Iran, Ansaldo deve restare in mani italiane, quindi è necessario che Cassa Depositi e Prestiti rafforzi il suo 60%. Contemporaneamente il Governo deve esercitare un ruolo strategico nei confronti del partner cinese”.

“Il Governo faccia la propria parte su Ansaldo Energia”, fa eco Giovanni Lunardon, capogruppo del Pd in consiglio regionale. “Nell’odg chiederemo inoltre di mantenere il ruolo di CDP all’interno della società, per assicurare un forte controllo pubblico di un’azienda che opera in un settore fondamentale dell’economia nazionale”

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