Su tutte le furie

Spaccio e risse in vico Mele, Garassino “Questore intervenga nel centro storico, sennò ci vado con le ruspe”

"Se non si risolve la situazione andrò a incatenarmi sotto il ministero"

Genova. “Ci vuole un intervento massiccio, non importa di quanti uomini, ci sia il reparto mobile almeno per una settimana. Se non si risolve il problema di vico Mele, vado a Roma e mi incateno davanti al ministero”.

Stefano Garassino, Lega, assessore comunale alla Sicurezza, questa mattina a margine di un convegno organizzato dal Comune durante il quale alcuni migranti e richiedenti asilo hanno partecipato a lezioni di costituzione e cultura italiana, si è mostrato infuriato e i suoi commenti sugli ultimi fatti di cronaca – nella fattispecie una rissa con tanto di bottigliate tra africani nel cuore della zona delle Vigne – sono risultati al vetriolo: “Queste persone delinquenti se ne devono andare, o arrivano le forze dell’ordine, altrimenti ci arrivo io con le ruspe”.

Ancora nel pomeriggio di ieri, poco distante, l’ennesimo arresto per spaccio di droga (un 43enne genovese sorpreso a contrattare con un pusher in vico Del Campo). Il punto è che nella zona del centro storico tra la Maddalena, le Vigne e il ghetto, la situazione sembra essere sfuggita di mano, nonostante i pattuglioni multiforze, nonostante le ordinanze anti-alcol o anti-degrado e nonostante i daspo urbani.

La reazione dell’assessore-sceriffo, come talvolta Garassino è stato chiamato, ricalca – in parte – lo stile comunicativo “all’attacco” del leader del Carroccio, e ora ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Che, tecnicamente, potrebbe avere orecchie aperte di fronte alle lamentele nei confronti dei vertici locali delle forze dell’ordine da parte del “suo” amministratore pubblico.

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