Dibattito

Testamento biologico, Mina Welby presenta il libro a Genova

La moglie di Piergiorgio Welby, che ha lottato per il diritto al rifiuto dell'accanimento terapeutico, sarà ospite alla Biblioteca Berio

Mina Welby

Genova. Si intitola “Testamento biologico e consenso informato. Legge 22 dicembre 2017, n. 219” ed è un libro, edito da Giappichelli, che cerca di fare chiarezza sui contenuti della legge 22 dicembre 2017, n. 219 “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”. Il volume, che introduce alcune riflessioni sul tema dell’eutanasia, sarà presentato il 21 giugno alla Biblioteca Berio di Genova da un nutrito gruppo di relatori tra cui Mina Welby, presidente dell’Associazione Luca Coscioni, che ne ha curato la prefazione.

Wilhelmine Schett (chiamata Mina Welby) è la moglie di Piergiorgio Welby, balzato agli onori delle cronache per la sua lotta finalizzata al riconoscimento legale del diritto al rifiuto dell’accanimento terapeutico in Italia e per il diritto all’eutanasia. Dopo la morte del marito, Mina Welby ha proseguito il suo impegno e continua a testimoniare nei dibattiti pubblici l’importanza di temi come l’autodeterminazione della persona, le scelte di vita e fine vita, nonché la rilevanza di un’assistenza adeguata alla persona malata e la vita indipendente della persona disabile.

Alla Berio ci saranno anche Matteo Mainardi, coordinatore delle campagne dell’Associazione Luca Coscioni e curatore del libro, Carlo Alberto Gottlieb, già primario di terapie palliative; Marianna Pederzolli, Associazione “Genova Che Osa”; Paolo Musso, presidente della Comunità Celi.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.