Genova. “Il pesce pilota è una specie presente anche nel Mediterraneo. In genere vive associato a pesci più grandi come gli squali, e accompagna per lunghi tratti le navi. Per questo motivo gli antichi le attribuirono un ruolo di guida. Oggi il pesce pilota potrebbe paragonarsi a coloro, politici e non (absit iniuria verbis), che inneggiano alla gronda di ponente, senza avere approfondito il progetto, valutato costi e benefici di quest’assurda e dannosa opera. Recentemente i residenti di Vesima, Voltri e Bolzaneto, hanno rimarcato che la politica spinge affinché le grandi opere vedano la luce, dimenticandosi poi dei cittadini, che loro malgrado dovranno subirle, lasciati soli in balia degli “squali” perché questi cittadini dovranno, loro malgrado, subire lo scavo di 50 km di gallerie, in colline che contengono rocce amiantifere.
Come in natura, il comportamento del “pesce pilota” gli consente di risparmiare energie, poiché nuotando sulla scia dei compagni, incontra minore resistenza, la stessa resistenza sembra la si voglia far risparmiare al progetto della gronda. Recentemente il Presidente della Regione Toti, ha dichiarato ai quotidiani che sarebbe intenzionato a blindare la gronda contro i rischi del Governo Lega – Movimento Cinque Stelle. Presidente Toti, Lei desidera accelerare i tempi fornendo date certe per l’apertura dei cantieri, Le ricordo il detto: Carta canta e villan dorme, invece di preoccuparsi di tutto ciò e, di quello che potrebbe fare il Governo, tiri fuori dal cassetto la dichiarazione di pubblica utilità approvata dal Ministero dei Trasporti il 7 settembre 2017 (mi risulta che sia in suo possesso), la renda pubblica, così anche le persone che saranno coinvolte da questa infrastruttura potranno ricavare informazioni utili sul loro incerto destino.
Egregio Presidente, le ricordo che il Comitato No Gronda, tramite lo Studio dell’Avvocato Granara, nel 2011 presentò un ricorso al Tar Liguria, tuttora pendente. Ai posteri l’ardua sentenza”.
Angelo Spanò, coordinatore metropolitano dei Verdi