Genova. “Sentir parlare di chiudere l’Ilva lo ritengo un errore di tipo strategico”. Così l’amministratore delegato di Ansaldo Energia, Giuseppe Zampini, parlando delle aspettative dal nuovo governo, commenta le voci attorno a un percorso di possibile chiusura delle acciaierie.
“L’aspettativa, sul fronte delle imprese – spiega – è che ci sia continuità con alcune decisioni prese nel passato, in particolare sulle opere infrastrutturali per il nostro territorio, non solo per la Liguria. Per quanto riguarda lo sviluppo economico, noi operiamo in un contesto globale e l’internazionalizzazione è uno degli elementi fondamentali perché un’impresa abbia successo, oggi le aziende ad alta tecnologia esportano molto, quindi mi auguro che lo sviluppo economico tenga conto di questo”.
Per Zampini, comunque, si vedono elementi positivi in questo governo, sull’internazionalizzazione, sullo schieramento tra blocchi, sulle sanzioni. “Le sanzioni sono un elemento commerciale – spiega – sanzionare la Russia lo ritengo un errore, sanzionare l’Iran lo ritengo un errore da parte degli Stati Uniti. Noi dobbiamo abilmente muoverci in questo contesto”.
Infine il tema dei dazi sul quale l’Unione Europea deve rispondere. “Io sono un cattolico cristiano e come tale – scherza Zampini – proporrei una ritorsione. L’integralismo di Trump richiederebbe una risposta che non può essere dell’Italia, deve essere della comunità europea, attraverso tavoli diplomatici. Trump impone dazi, ma sotto sotto lavora per ottenere qualcosa in più. Penso che noi dovremmo trattare, perché non possiamo evitare di farlo, ma dobbiamo anche dare un segnale di non soccombenza. Non dobbiamo mai rinunciare al canale diplomatico, mai arrivare a punti di rottura, però alzare qualche posizione di capacità di reazione non lo trovo negativo”.