Genova. “Nel weekend capiremo se la situazione è ancora ‘medicabile’ o la sentenza del Tar Liguria “vizia” proprio l’impianto del bando di gara per la concessione della gestione dei bacini di carenaggio. A quel punto la scelta sarà fra ricorrere al Consiglio di Stato o abbandonare la privatizzazione”.
E’ il commento a caldo del presidente dell’ Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale, Paolo Emilio Signorini, dopo la lettura delle motivazioni della sentenza del Tar Liguria che ha annullato il bando di gara per la concessione ai privati della gestione dei cinque bacini di carenaggio del porto di Genova, oggi gestiti da Ente Bacini, accogliendo il ricorso della ditta Polipodio.
“Nel bando avevamo previsto la possibilità dell’uso in esclusiva di tre dei 5 bacini da parte dei vincitori della gara. Era un argomento già affrontato e risolto con l’Autorità garante della concorrenza quando era presidente del porto Luigi Merlo. Ora, se anche ai 3 bacini dovremmo applicare una sorta di uso pubblico, come sembra di capire dalla sentenza, una gara andrebbe deserta”. Per i privati (al bando annullato dal Tar avevano risposto, in cordata, Fincantieri, San Giorgio del porto e Amico) l’operazione difficilmente potrebbe avere interesse.