Genova. Circa un centinaio di persone ha partecipato questo pomeriggio al presidio indetto dal sindacato Usb davanti alla Prefettura di Genova per ricordare l’assassinio di Soumayla Sacko, sindacalista che collaborava proprio con l’Usb per le battaglie sui diritti dei lavoratori agricoli e per dire “basta razzismo e basta morti”.
Insieme al sindacato di base erano presenti anche bandiere dei Si.Cobas, partito comunista, Arci. Al presidio hanno partecipato alcuni militanti del Pd, di Rete a Sinistra, Potere al popolo, Movimento 5 stelle e Chiamami Genova. Una delegazione del sindacato è stata anche ricevuta in prefettura per spiegare le ragioni della manifestazione che sono così riassunte in un documento: “Non è la prima volta che nel nostro paese braccianti immigrati vengono presi di mira dalla criminalità organizzata – scrive l’Usb indicando a suo parere l’origine del delitto – che difende la proprietà agricola da chiunque osi mettere in discussione condizioni di vita e di lavoro che neppure le bestie conoscono”. L’Unione sindacale di Base da anni pone al centro della sua attività l’organizzazione degli sfruttati, nelle fabbriche come nelle campagne, come nella logistica, dove l’assassinio di Abd El Salam lo scorso anno ha dato il via alla campagna ‘Schiavi Mai’.
“Dobbiamo reagire con fermezza a questo ennesimo brutale assassinio, Soumayla Sacko è vittima di un clima di intolleranza alimentato a dismisura durante la campagna elettorale e che ha portato l’assassino a ritenersi autorizzato a scaricare il suo fucile su tre giovani braccianti immigrati e Matteo Salvini a diventare il nuovo Ministro dell’Interno, e la cui prima dichiarazione nei confronti dei migranti è stata “La pacchia è finita””, conclude il sindacato.