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Entella vittoriosa a Novara: le parole di Antonio Gozzi, Gennaro Volpe e Marco Crimirisultati

Chiavaresi tra la soddisfazione per il successo e l'attesa per la doppia sfida con l'Ascoli

 Virtus Entella

Chiavari. L’Entella è ancora viva e si regala altre due battaglie per dimostrarlo ulteriormente, cercando di mantenere vivo il sogno chiamato Serie B. Mai come ieri sera è stata la vittoria di tutti.

Della squadra, che aveva preso un impegno solenne per giocare alla morte questa partita di fronte alla società ed ai tifosi, raschiando il barile delle energie per sfoderare una gara di grande intensità dove nessuno ha risparmiato un solo metro di corsa, un contrasto, niente. La vittoria dei tifosi che si sono riversati in massa a Novara in un esodo secondo soltanto a quello di Cremona, mettendo da parte le critiche per lasciare spazio al piacere di spingere la propria squadra sostenendola dall’inizio alla fine e festeggiando adeguatamente al termine dell infinito recupero. E’ stata anche la vittoria della società che ha saputo mantenere una volta di piu i nervi saldi facendo come sempre quadrato attorno al gruppo, tentando la carta decisiva nell’affidare le residue speranze ad un combattente nato come Gennaro Volpe bravo a lavorare sulle teste prima ancora che sulle gambe stimolando e rivitalizzando giocatori che sembravano ormai spenti.

Gennaro Volpe commenta: “Sono stanco come se avessi giocato. E’ stata un’emozione incredibile. Abbiamo fatto una partita monumentale, gestita bene dall’inizio alla fine. Abbiamo fatto la partita che avevamo preparato, una partita da uomini veri. A parte le palle inattive buttate dentro, non ricordo grosse parate di Paroni. Abbiamo difeso bene, abbiamo fatto la partita che dovevamo fare, una partita da Entella. I ragazzi ci hanno messo testa, gambe e soprattutto il cuore che è quello che deve sempre contraddistinguere questa squadra e questa società”.

“Quando Aramu ha colpito la traversa mi son buttato quasi a terra – prosegue – però ho visto che la squadra c’era, era in partita, aveva il desiderio di andarsi a prendere questa vittoria. Poi a volte in queste partite così importanti e difficili serve anche un pizzico di fortuna; noi oggi ce la siamo andata a cercare. Con l’Ascoli dobbiamo partire da questo atteggiamento, perché dei segnali di ripresa li ho visti anche col Frosinone, anche se abbiamo perso. Bisogna partire da questo atteggiamento, da questa voglia, da questo cuore. Poi le partite sono aperte, sono tutte da giocare al di là dell’avversario. Cercheremo di sfruttare questo playout per rimanerci in questa categoria”.

Mancherà lo squalificato Ardizzone. “E’ un’assenza importante perché in questo momento credo che ci sia bisogno di tutti, dal primo all’ultimo. Purtroppo le squalifiche fanno parte del gioco. Ci sono altri 25 o 26 giocatori che butteranno il cuore in campo contro l’Ascoli”.

A fine partita, un lungo abbraccio col presidente. “E’ stata un’emozione pazzesca. Voglio bene al pres perché mi ha accolto in questa grande famiglia, mi ha dato una fiducia immensa perché sfido chiunque a dare la prima squadra in un momento così difficile a un giovane allenatore dell’Under 17. Io spero veramente col cuore di regalargli quello che si merita. Le sue parole mi fanno felice, perché lui mi ha scelto prima come uomo, poi come calciatore e adesso come allenatore – conclude l’allenatore -. Quindi un grazie immenso”.

L’autore del gol partita, Marco Crimi, afferma: “Per fortuna oggi siamo riusciti a portare a casa la vittoria; chi segnava segnava, andava benissimo, l’importante era portare i tre punti perché solo quelli ci servivano per sperare ancora nella salvezza. Ho visto che l’azione si svolgeva a destra, sapevo che Mattia Aramu ha lo stop a rientrare e poi mette questa bellissima palla tagliata, ci ho creduto, bravissimo anche La Mantia che ha attaccato il primo palo e mi ha lasciato lo spazio per colpire”.

Gozzi lo ha definito un combattente. “Per fortuna sì – sottolinea Crimi -, anche perché se no probabilmente non arrivavo fino alla Serie B. Chi non ha quello dentro probabilmente non riesce ad andare avanti in questo ambiente. Questo gol lo cercavamo tutti, era bello esultare con tutti i ragazzi che sono venuti oggi perché erano veramente tanti e ci hanno aiutato tanto. Lo dedico ai miei compagni che credono sempre in me ogni giorno e mi aiutano a crescere e alla mia famiglia che mi sta sempre vicino”.

“Adesso ci saranno centottanta minuti di guerra e dovremo essere pronti ad affrontarla. Il campionato è un conto, i playout sono altro. Noi dobbiamo vederla come l’ultima spiaggia per mantenere a tutti i costi la categoria. Le partite di campionato purtroppo lasciano il tempo che trovano; dovremo affrontarla con la cattiveria giusta. Il mister ci ha dato tanta intensità – conclude – che ultimamente forse non avevamo trovato, non ritrovavamo negli allenamenti. Fortunatamente siamo riusciti a compattarci e adesso speriamo bene, ce la faremo”.

Il presidente Antonio Gozzi dichiara: “Questa è l’Entella. Io continuo a ripetere che questa partita mi ricorda Cremona. Anche lì avevamo un solo risultato possibile e l’ottenemmo; la stessa cosa qua: avevamo un solo risultato e i ragazzi, duri a morire, hanno dimostrato quali sono i valori che hanno dentro e vanno a giocarsi i playout con un po’ di vantaggio dato dall’entusiasmo di questa vittoria. L’Ascoli è una squadra che ha dei valori importanti, un allenatore importante. Quest’anno non abbiamo mai perso con l’Ascoli, cerchiamo di non perdere neanche giovedì al Comunale; ma noi dobbiamo vincere perché il pareggio per la classifica avulsa salva l’Ascoli e non noi. Quindi di nuovo abbiamo l’obbligo di vincere e cercheremo di farlo”.

“Gennaro Volpe in queste due settimane ha fatto un grande lavoro – prosegue il numero uno della società chiavarese -. Gli abbiamo chiesto di prendere per mano la sua squadra, perché molti dei giocatori sono stati suoi compagni, e farle credere che era possibile. Gli sono molto grato perché ha comunque scritto una pagina indimenticabile della storia dell’Entella. Non so come finirà ma certamente questo episodio ce lo ricorderemo per tutta la nostra vita, perché riuscire a prendere una squadra ormai delusa, arrabbiata, sfiduciata e ridarle carattere, forza e portarla a guadagnarsi i playout non era affatto facile. Gli sono molto grato, come sono molto grato ai ragazzi”.

“Gennaro ha lavorato soprattutto sulla testa dei ragazzi, è un combattente, è un lottatore – sottolinea Gozzi -. Lo ha fatto quando era capitano dell’Entella, il capitano della Serie B. Quando ho spiegato le ragioni per cui l’avevo scelto, ho detto che quando c’è la tormenta bisogna far sventolare le bandiere. Lui è la bandiera dell’Entella e penso di aver avuto ragione”.

Un plauso particolare va a Crimi. “E’ stato un anno tormentato – dice Gozzi -, per certi versi maledetto; lui ha fatto due gol importantissimi: il gol del 2 a 1 alla Pro Vercelli che ha aperto la strada alla rimonta e ci ha consentito di venire qui a giocarcela, e ha fatto questo gol che ha un peso specifico importantissimo. E’ un grande giocatore, l’abbiamo preso e l’abbiamo ricorso per anni. Mi sarebbe dispiaciuta anche per lui una chiusura anonima di una retrocessione che non si meritava lui come non si meritava la squadra. Giovedì tutti al Comunale”.

“Credo che i tifosi dell’Entella hanno capito il passaggio difficile e stretto che era davanti a noi. Hanno già incominciato a testimoniarcelo con una gradinata Sud piena contro il Frosinone, abbiamo fatto una bellissima figura dal punto di vista del nostro pubblico e di squadra, perché in fondo abbiamo giocato una partita alla pari e hanno confermato il loro attaccamento venendo in più di trecento qui oggi. Le due tifoserie si equivalevano – conclude -, una volta tanto. Spesso in casa abbiamo la sensazione di giocare fuori perché i tifosi ospiti sono più dei nostri, oggi e la settimana scorsa questo non lo possiamo dire”.

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