Inversione di rotta

Banca Carige, dopo cinque anni il bilancio torna in utile. 200 lavoratori e 60 filiali in meno in un anno

Nuove procedure stanno facendo salire l'erogazione del credito. E continua il ridimensionamento del personale

Sedi istituzionali e palazzi e piazze simbolo della città
Foto d'archivio

Genova. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige ha approvato questa mattina i risultati consolidati del primo trimestre 2018. Il Gruppo si ripresenta al mercato in utile dopo 5 anni grazie alla piena realizzazione delle azioni strategiche previste nel Piano Industriale 2017-2020.

Un risultato che secondo il direttivo del gruppo è il risultato di un lavoro che ha invertito la rotta in diversi settori gestiti dalla banca: crescita dei ricavi di vendita di prodotti “core”, gestione dei costi, vendita dei crediti deteriorai. E riduzione del personale, ovviamente.

Nel primo trimestre del 2018, la Banca ha conseguito un utile pari a €6,4 milioni (perdita di €41,1 milioni nello stesso periodo del 2017), con proventi operativi complessivamente in crescita a €135,2 milioni (+18,5% rispetto all’ultimo trimestre del 2017), anche grazie all’andamento positivo degli impieghi alla clientela e alle commissioni.

Un altro elemento importante per questo risultato è la revisione del sistema dei poteri deliberativi che ha portato ad aumentare le decisioni creditizie assunte in rete dal 20% del primo trimestre del 2017 al 70%. Tali modifiche organizzative consentono di garantire una maggiore velocità di risposta e di erogazione (+40% le nuove concessioni deliberate nel trimestre rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente), mantenendo comunque i target di qualità del credito del Gruppo.

Sul fronte degli oneri di gestione, pari a €117,8 milioni (-9,5% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente), la Banca continua la propria politica di gestione rigorosa dei costi, attraverso la significativa diminuzione delle spese per il personale, dovuta sia alla riduzione dell’organico di oltre 200 unità, sia alle misure di contenimento del costo del lavoro previste dall’accordo sindacale del 16 dicembre 2017.

Il costo del personale core, oggi è pari a €73,6 milioni cioè -5,7% rispetto al primo trimestre 2017. La prevista attivazione del Fondo di Solidarietà, per cui sono già pervenute oltre 500 richieste, consentirà di raggiungere il target di riduzione del personale di circa 1.000 risorse indicato a Piano. Le altre spese amministrative core, pari a €36,7 milioni, risultano sensibilmente ridotte (-13,5% rispetto al primo trimestre 2017), soprattutto in funzione dei risparmi su servizi professionali e minori attività sul real estate, grazie anche alla chiusura di 60 filiali nei dodici mesi.

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