Genova. Andrea Melis, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, critica la giunta Toti, rea di aver bocciato due anni fa la mozione del Movimento per estendere il provvedimento appena approvato a livello nazionale (anche con i voti di Lega e Fratelli d’Italia) sul whistleblowing (letteralmente soffiare il fischietto), cioè la segnalazione di attività illecite nell’amministrazione pubblica o in aziende private, da parte del dipendente che ne viene a conoscenza.
“C’è voluto un maxi-scandalo nella sanità spezzina – si legge in una nota – l’ultimo di una triste serie, perché anche l’assessore Sonia Viale si accorgesse della necessità in Liguria di una legge seria e chiara sul whistleblowing, che prevede una serie di tutele per i dipendenti che denunciano illeciti all’interno della pubblica amministrazione. Il codice anticorruzione annunciato dall’assessore Viale è l’ennesima giravolta carpiata di una coalizione di centrodestra incoerente e in confusione totale, che agisce sull’onda dell’emotività e degli eventi, senza una vera e chiara direzione politica”.
Melis, a nome del Movimento, si dichiara favorevole a ogni misura in grado di contrastare il dilagante fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione, soprattutto in un settore delicato come la sanità, “ma non possiamo non rimarcare il colpevole ritardo di questa giunta. Se ci avessero ascoltato quando si era ancora in tempo, oggi la Regione avrebbe già in mano uno strumento efficace per la prevenzione e il contrasto dell’illegalità, senza dover ricorrere a sparate propagandistiche sulla stampa”.