Genova. La discarica di Scarpino, chiusa dal 2014 dopo lo scandalo del percolato, non riaprirà a maggio come indicato dal sindaco Marco Bucci e più recentemente dalla direttrice di Amiu Tiziana Merlino. E questa è la cattiva notizia. Quella buona è che comunque non esistono grandi ostacoli per la riapertura, comunque, entro l’inizio dell’estate.
Lo scrive l’agenzia di stampa Dire riportando il contenuto della Conferenza dei servizi che si è tenuta mercoledì mattina e il cui esito era fino ad oggi rimasto top secret. Dall’incontro è emersa solamente la necessità di qualche integrazione documentale, che i tecnici definiscono “non problematica”, e alcune raccomandazioni sui nuovi criteri che Arpal dovrà adottare per il monitoraggio dei rifiuti che, una volta riaperta la discarica, verranno trattati in altri impianti regionali prima di essere abbancati a Scarpino, in attesa della realizzazione dell’impianto di separazione secco-umido e del biodigestore.
Slitteranno, probabilmente almeno di qualche settimana, i tempi previsti dal piano industriale di Amiu e che fissavano nel prossimo mese di maggio la possibile riapertura della discarica. Colpa del maltempo, in particolare del gelo e della neve, che ha rallentato i lavori di messa in sicurezza delle vecchie aree di Scarpino 1 e 2 e la predisposizione della nuova discarica di servizio.
La riapertura dovrebbe comunque essere garantita entro l’estate. Inizialmente la capacità della discarica, utilizzabile anche al di fuori delle necessità genovesi, sarà limitata a 200.000 tonnellate che corrispondono al solo primo lotto della cosiddetta Scarpino 3, la discarica di servizio autorizzata per 1,319 milioni di tonnellate nei prossimi 10 anni.
A metà aprile la conferenza dei servizi tornerà a riunirsi.