Città solidale

Emergenza freddo, S.Egidio: “Grazie al ricovero per animali tante persone sono state salvate dalla strada”

Foto d'archivio

Genova.  Il ricovero per persone senza dimora che potesse ospitare anche animali è stata la novità più importante di questa emergenza freddo che si è chiusa, in un certo senso, con un bilancio abbastanza positivo. A spiegarlo Piero Campodonico, della Comunità di Sant’Egidio che, questa mattina, ha partecipato alla Messa in ricordo di Pietro Magliocco e di tutte le persone morte per durezza della vita per strada.

“I posti non sono ancora sufficienti – spiega Campodonico – ma siamo, comunque, abbastanza vicini al raggiungimento di un buon equilibrio. In questi giorni, ogni volta che abbiamo chiesto aiuto per i nostri amici, abbiamo trovato posti anche per le situazioni particolari. Ricordo, per esempio, che molti di loro hanno degli animali con sé e allora, per la prima volta, è stato pensato un posto dove potessero essere ricoverati anche gli animali perché chi è per strada e ha solo l’amicizia di un cane da questo non si separerà anche se dovesse rischiare la vita”.

Alla fine dell’emergenza sono state alcune centinaia di persone quelle che sono state accolte nei centri di emergenza che sono rimasti aperti in questa settimana. La Comunità di Sant’Egidio, inoltre, ha tenuto aperto un locale adiacente alla mensa dove ha offerto riparo caldo, thè, biscotti a più di 200 persone. “Abbiamo aperto la nostra mensa allungando il periodo – spiega – perché, oltre al problema della notte, c’è anche quello del giorno quando fa molto freddo e diventa difficile vivere Allora abbiamo aperto un giorno in più la mensa, abbiamo allungato gli orari e questo proprio per rimanere vicino alle persone, per monitorare e prevenire le possibili situazioni di pericolo”.

La città, comunque, ha reagito reagito, spiegano dalla Comunità, sia come istituzioni che attraverso la rete di associazioni che, da anni, collaborano nell’aiuto delle persone senza fissa dimora, ma anche con i cittadini. “È importante dire che questa partecipazione ha contribuito ad alleviare la sofferenza. L’altra cosa molto importante è che ciascuno può dare un contributo può dare un contributo, con una coperta ma anche segnalando alle associazioni, o al comune, le persona in difficoltà. Oltre al freddo di questi giorni – conclude – non bisogna aggiungere il gelo dell’indifferenza perché è proprio l’indifferenza che uccide”.

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