Genova. “Ravattare nella rumenta, come si dice a Genova, non e’ un comportamento civile e vogliamo fare in modo che questo non succeda. Allo stesso modo, però, investiamo molto sulla protezione delle fasce deboli”. Cosi’ il sindaco di Genova, Marco Bucci, risponde alle polemiche sorte dopo l’annuncio dell’estensione del daspo urbano a chi rovista nei cassonetti della spazzatura.
“Voler fare polemiche su questa cosa è veramente vergognoso – attacca il primo cittadino – domenica scorsa molti elettori hanno mandato segnali chiari a chi continua a fare polemica e a chi non la fa”. Bucci si dice “perplesso” dalla presa di posizione di molte associazioni e della sinistra genovese: “Se mangio un piatto di pasta al pesto, tutti fanno polemica perché non l’ho mangiata al pomodoro. Se c’è un’amministrazione che ha voluto investire nel sociale per aiutare chi non sta bene oggi, è la nostra che nel bilancio dello scorso anno ha battuto il record con 52 milioni”.
E ribadisce: “Investiamo e vogliamo investire ancora di più per la salvaguardia delle fasce deboli. Se vogliamo aumentare anche il livello di civiltà e la qualità di vita in città dobbiamo spingere verso l’eliminazione di comportamenti che non sono civili”.
Nessuna crociata, dunque, contro la povertà, come è stato lamentato nelle ultime ore da associazioni che si occupano di persone bisognose, partiti e altri soggetti legati al terzo settore. “Per me la bandiera con la croce rossa in campo bianco è la bandiera di Genova – scherza Bucci- non facciamo crociate, tanto meno contro la povertà. Stiamo cercando di aiutare il più possibile una città che vuole tornare a crescere, in cui queste cose non devo succedere: dobbiamo dare a tutti la possibilità di vivere in maniera civile e bella”.