Genova. Taxi abusivi, commercio di merce contraffatta, artigiani, idraulici, muratori e persino estetisti e parrucchieri “in nero”. E’ contro questi fenomeni che si concentra la campagna di comunicazione “Genova per la legalità” lanciata dall’assessorato alla Sicurezza del Comune di Genova per promuovere la cultura della cittadinanza responsabile.
“Sì, perché la palla non è solo in mano a chi svolge abusivamente questo tipo di attività – dice l’assessore Stefano Garassino – ma anche ai cittadini che se ne servono, ed è anche loro che sarà rivolta la campagna”. L’agenzia di comunicazione Tam Tam ha ideato per l’amministrazione pubblica una serie di immagini ironiche come “Tarocco? Anche no” o “Scegli un tapullante? Anche no”, con indicate le ripercussioni negative per la società e la sicurezza sul lavoro determinate da quelle attività abusive.
Per ogni tema affrontato saranno affissi 20 manifesti e utilizzate le pensiline bus, saranno distribuite 600 vetrofanie e 680 cartelli penduli per i mezzi del trasporto pubblico, e ancora 1000 locandine per tutti i municipi oltre a 20 mila cartoline. Nel progetto è stata coinvolta anche Confartigianato e le associazioni di tassisti. “Chiediamo ai cittadini di fare squadra con l’amministrazione nella lotta all’illegalità”. La campagna parte il 19 marzo e proseguirà fino all’inizio di luglio.
A Genova due imprese su tre, in diversi settori, sono potenzialmente danneggiate da attività abusive”. A fornire il dato è Luca Costi, segretario generale di Confartigianato Liguria, una delle associazioni interessate direttamente all’iniziativa.
Impiantistica ed edilizia, estetisti e acconciatori, moda, trasporto di persone i settori dove la concorrenza sleale delle aziende “in nero” mette in difficoltà la sopravvivenza di quelle legali, circa 3500 a livello provinciale. Secondo i dati Confartigianato, inoltre, “In Liguria il 12,2% degli occupati nei vari campi dell’artigianato – continua Costi – rappresentano l’economia sommersa, siamo la prima regione in Italia e Genova, dopo Imperia, è la città più colpita”.
In aumento il fenomeno degli acconciatori abusivi, stabile quello dei tassisti irregolari. “A Genova un tempo era relativo soltanto ad alcuni quartieri della periferia del ponente – spiega Carmelo Cassibba, consigliere comunale di Vince Genova e rappresentante della Cooperativa radio taxi – oggi sono presenti in tutta la città, soprattutto in prossimità dei locali notturni, nei weekend, sono tra i 60 e gli 80, 20 quelli sistematici”. La campagna di comunicazione è tesa anche a portare all’emersione questo tipo di attività.