Genova. Un’autostrada a sei corsie, proprio sotto le finestre di casa, e un quartiere chiuso da un muro sorto all’improvviso. Questo è il contesto che ha generato il clima di sconforto che regna a Sampierdarena, e più precisamente nella zona interessata dai grandi lavori di allargamento di Lungomare Canepa, in corso in questi mesi.
I cantieri, infatti, dovrebbero lasciare alla città una nuova infrastruttura viaria a sei corsie: per fare ciò è stata allargata la sede stradale, demolendo alcuni precari e arrivando a mettere le recinzioni a pochi centimetri dai palazzi.
Ma la cosa che ha fatto saltare il tappo dello rabbia dei cittadini è la nascita di un muro di cemento alto 170 centimetri, a poco più di mezzo metro dalle case. Da quel momento gli abitanti del luogo si stanno organizzando per far valere le proprie ragioni, e come primo passo hanno dato vita ad un comitato di via.
“Il muro non era nel progetto che è stato presentato ai cittadini – spiegano dal Comitato Lungomare Canepa – al suo posto una generica barriera. Un muro così, senza varchi, ci chiude dentro un ghetto”.
Ma non è solo una questione di muro: i lavori procedono a rilento e stanno mettendo alla luce una serie di difetti progettuali che stanno allarmando i cittadini, che stanno raccogliendo le firme per una petizione: “La petizione verterà essenzialmente sulle gravi criticità che l’opera di ampliamento di Lungomare Canepa apporterà al quartiere – spiegano – la sede stradale troppo prossima alle abitazioni e la pista ciclabile è inservibile per i residenti del quartiere, in quanto nel progetto è prevista lato mare. Ma non solo: rileviamo la mancanza di barriere acustiche atte a mitigare un flusso di auto pari a 2.500 veicoli all’ora per direzione, dato previsto dai progettisti. E poi c’è la questione del muro, vicinissimo alle abitazioni, tanto da essere quasi una rampa per i poggioli, e un solo varco, in piazzetta dei Minolli”.
Il comitato ha anche organizzato un point pubblico, sabato 17 dalle 10 alle 17, presso la sala privata del Bambocchia Cafè, dove alcuni di loro saranno a disposizione per fornire informazioni sulla vicenda. Contestualmente sarà possibile sottoscrivere la petizione.
“La nostra principale richiesta è avere una fascia di rispetto e soluzioni concrete atte a mitigare inquinamento acustico ed atmosferico – confermano gli abitanti – Oltre al totale abbattimenti di muri”.