Elezioni 2018

L’intervista a Matteo Salvini: “Rixi sarà una risorsa importante per il governo” fotogallery

Il leader della Lega Nord: "La Liguria farà da traino al successo della Lega e del centrodestra"

Savona. La Liguria e le vittorie elettorali, ma anche candidature e rapporti interni al centrodestra e ancora i temi delle infrastrutture, dell’Europa e dell’immigrazione. E’ un Matteo Salvini a tutto campo quello che ha parlato a Ge24 nel corso di una intervista esclusiva rilasciata alla nostro quotidiano dal leader della Lega Nord, che ha lanciato la sua sfida per il voto del 4 marzo e per la stessa Presidenza del Consiglio.

Ecco l’intervista al leader del Carroccio, oggi in Liguria per la campagna elettorale:

Nel bene o nel male è iniziato tutto in Liguria, prima il caso Belsito (nel male) poi la lenta ripresa e la vittoria in Regione (nel bene)
“Essendo io portato a guardare al futuro non posso che veder positivo. E’ stata per me un’emozione vincere a Genova, vincere a Spezia, vincere a Savona, vincere in Regione Liguria. Non è solo un risultato politico, è un risultato di cuore, una soddisfazione incredibile. Adesso voglio solo che ciò che abbiamo fatto in Liguria lo si faccia per i 60 milioni di italiani. Esportare un modello di cambiamento, di concretezza, di onestà a livello nazionale”.

Quanto alla famosa soglia del 40 per cento…
“La Liguria è diventata una roccaforte negli ultimi due anni. Se volete ottenere il 40 per cento nazionale qui dovrete sbancare e fare il 50 per cento” ha sottolineato Salvini.

“Contiamo di vincere, da Spezia a Imperia, passando per Genova e Savona. Per il riconoscimento del lavoro fatto, per l’impegno che ci hanno messo i nostri amministratori e per le battaglie che a livello nazionale il Pd non ha fatto: pensioni, lavoro, sicurezza, immigrazione, scuola, tutela del mare. Nonostante siano una risorsa per la Liguria e per tantissime regioni d’Italia, il mare e la pesca non hanno nessuno che se ne occupa a livello ministeriale. Noi abbiamo le idee chiare su come tutelare e valorizzare anche il porto di Savona e il porto di Genova, come tenere più soldi sul territorio rispetto a quelli che arrivano oggi. Quindi senza miracoli, vogliamo riproporre quello che stiamo facendo in Liguria anche ai sardi, ai siciliani, agli abruzzesi, ai pugliesi”.

Tra i temi caldi della campagna elettorale in Liguria senz’altro quello delle infrastrutture
“Qui c’è stato un ministero che ha puntato sulle ‘grandi’ opere – ha evidenziato il leader della Lega Nord -. Qui ci sono varianti, c’è da ricollegare il porto di Genova, che ormai ha superato per numero di container perfino il porto di Gioia Tauro, con il resto d’Europa non solo su gomma ma anche su binario. Gli ultimi governi hanno declassato gli aeroporti e un paese che del turismo dovrebbe fare business non può avere degli aeroporti di Serie B. A livello di logistica siccome il futuro è la rotaia e non la gomma, qua occorre investire. Non entro nel merito delle polemiche sulla Tav o sulla priorità di avere un ponte sullo stretto di Messina. Penso che collegarci al cuore dell’Europa per le nostre imprese sia fondamentale e la Liguria è lo sbocco naturale”.

Parlando di candidature, avete scelto una linea precisa: no ai paracadutati. Vi siete anche scontrati con gli alleati per questo. Anche per posizioni quasi “blindate” avete candidato persone del territorio
“Da movimento autonomista e federalista che valorizza la sua gente ed i suoi sindaci abbiamo fatto ovunque questa scelta, in Veneto come in Sicilia. La sinistra prende la Boschi da Arezzo e la manda a Bolzano e Lampedusa, noi per la Liguria abbiamo puntato sui liguri e conto che finalmente ci sia una ‘pattuglia leghista’ ligure che difenda anche questo territorio in parlamento”.

A Toti non è andata altrettanto bene. Ha pagato forse l’amicizia con Rixi?
“Non entro nelle logiche degli altri partiti. Io sono orgoglioso del lavoro che Toti e Rixi stanno facendo in Liguria. Il 5 marzo conto di cominciare a fare. Stamattina ero a Sampierdarena a Genova. Sono stufo di parlare. Lo faccio con voi molto volentieri, ma per spiegare quello che fra un mese cominceremo a fare: dalla Legge Fornero agli studi di settore alla revisione della direttiva Bolkestein. Non vedo di passare dalle parole ai fatti, anche per smentire quelli che in tutti questi anni hanno detto: ‘Sì, Salvini parla bene però tanto non ci riesce’. Vedremo tra un mese. Io sono convinto di sì”.

Alla presentazione dei candidati si è battuto molto sul fatto che la “Ricetta Ligure” potrebbe essere quella per vincere anche a livello nazionale. Ma quella “ricetta” prevedeva un passo indietro del leader della Lega
“A livello nazionale la nostra scelta è quella contenuta nel nostro simbolo. Sarà sulla scheda elettorale. Chi sceglie Lega sa cosa sceglie. Siamo assolutamente indisponibili a fare governi con altri se non con il centro-destra. Cerchiamo di includere: la scelta di offrire ai liguri la possibilità di votare una donna come Giulia Bongiorno è una scelta che parla di concretezza, di diritti delle donne, di legittima difesa. Chi farà il premier… Renzi ormai non lo votano neanche i parenti. I Cinque Stelle dove governano, da Roma a Livorno a Torino, basta guardare come hanno ridotto le città. Noi dove governiamo (penso alla Liguria, ma anche al Veneto e alla Lombardia da 20 anni) siamo un’altra cosa”.

Se Salvini fa il premier, Rixi cosa fa?
“Rixi sarà una risorsa importante. Non lo portiamo via ai genovesi e ai liguri ma lo valorizziamo a livello nazionale ed europeo perché c’è da tornare a contare in Europa. Cosa che è frustrante da europarlamentare di opposizione. Un governo Salvini va in Europa non più col cappello in mano. Rixi sta incontrando centinaia di imprenditori e di lavoratori legati a queste aziende che sono penalizzate dalle direttive europee sulle banche, sul risparmio, sul commercio, sull’agricoltura (la Liguria è anche terra di agricoltura, oltre che di pesca). Rixi e Salvini vanno a Bruxelles e dicono: ‘Signori, prima viene l’interesse degli italiani e quindi questa direttiva per noi non esiste’”.

Se Salvini va a Bruxelles dobbiamo aspettarci nuovi video con Junker ancora più virali?
“Noi siamo qua per costruire. In questi giorni me ne stanno dicendo di tutti i colori. Ormai non le leggo neanche più. Saviano, Boldrini, Minniti, Bonino. Io non vedo l’ora di costruire. Quelli a sinistra mi sembra ormai che tra marce contro le invasioni aliene e non so che altro abbiano perso la bussola. Noi vediamo di essere più concreti”.

Immigrazione: il prefetto uscente ha detto che questa è una provincia nobile perché qui si è raggiunta una equa diffusione con 45 sindaci su 69 che hanno accolto immigrati sul loro territorio. Contemporaneamente qui abbiamo il sindaco di Pontinvrea Camiciottoli è noto in tutta Italia per le sue lotte.
“Sull’immigrazione bisogna chiudere i rubinetti. Non vale il proverbio ‘mal comune mezzo gaudio'”.

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