L’allarme

Freddo, l’appello di Sant’Egidio: “Mancano letti per i senza dimora, aprite le stazioni”

"Porteremo più coperte e sacchi a pelo per aiutare le persone che restano in strada, ma parleremo con loro per convincerli a stare in zone riparate dal vento"

senza dimora

Genova. Nonostante gli sforzi fatti dalle istituzioni, con la messa a disposizione, da parte del Comune di Genova, di 153 posti dove trovare ricovero, sono ancora almeno un centinaio le persone senza fissa dimora che, molto probabilmente, affronteranno in strada l’ondata di gelo in arrivo. La stima che arriva dagli operatori preoccupa non poco. Anche perché, se almeno una quarantina di queste persone ha fatto la scelta di restare in strada, il restante 60% sono persone che vorrebbero un riparo per la notte ma che non riescono a trovare soluzioni.

Secondo i volontari della comunità di Sant’Egidio, che fanno attività di strada assieme a una dozzina di associazioni del territorio genovese, mancherebbero, infatti, all’appello almeno 50 posti letto necessari per dare ospitalità a tutti coloro che la richiedono ma che non riescono a trovare risposte. La speranza, adesso, è che, come già accaduto in altre emergenze di questo tipo, possano essere lasciate aperte le sale d’aspetto delle stazioni ferroviarie. Luoghi che potrebbero diventare un riparo sia per chi non vuole andare nelle strutture che per chi non trova posto.

“Da parte nostra intensificheremo gli interventi – spiega Momo Scala, della comunità di Sant’Egidio – e già da questa notte faremo più passaggi. Porteremo più coperte e sacchi a pelo per aiutare le persone che restano in strada, ma parleremo con loro per convincerli a stare in zone riparate dal vento. Dalle istituzioni, però, ci aspettiamo che, come negli anni passati, arrivi il via libera all’apertura di questi luoghi che possono diventare ricoveri di fortuna”.

L’apertura delle stazioni, infatti, toglierebbe anche molte di queste persone dall’isolamento. “In ogni caso andremo a cercare anche quelli che si nascondono – spiega – anche perché quando sono soli il rischio aumenta.  Se una persone si sente male e nessuno se ne accorge la situazione si può anche molto aggravare”.

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