Genova. E’ stato convocato per il 28 febbraio il tavolo con azienda, istituzioni e parti sociali per la vertenza Rinascente. “Si parla di un imprenditore che possa rilevare gli spazi e assorbire i lavoratori – commenta Silvia Avanzino, segretaria Fisascat Cisl Liguria – Speriamo che che esista davvero perché a ottobre Rinascente chiude e 59 famiglie saranno senza lavoro”.
Il rischio altrimenti è quello che quello spazio resti vuoto, come già accaduto con l’ex cinema Orfeo di via XX Settembre: “Anche per l’ex Benetton si parlava di un imprenditore cinese. In quel caso è effettivamente arrivato ma è rimasto un anno ed ha chiuso. Ventitre dipendenti Benetton sono state lasciate a casa e l’ex Orfeo è abbandonato. Non vogliano che si ripeta quella situazione anche perché la chiusura di Rinascente è una cattiva pubblicità per tutti i grandi gruppi, perché è lì a dimostrare che non è conveniente investire a Genova”.
Parallelamente alle chiusure e agli spazi lasciati nel degrado c’è il dramma dei tanti posti di lavoro persi: “Ventitre alla Benetton, sedici con Trony – ricorda Avanzino – i 59 a rischio di Rinascente, i posti di lavoro persi a Sestri ponente con la chiusura di Sephora a cui dobbiamo aggiungere la miriade di piccoli negozi in tutto il centro ma anche in periferia. La somma fa centinaia di posti di lavoro persi in pochi anni”.
Quello che chiedono i sindacati e in primis, la Fisascat, è “un tavolo per la gestione delle emergenze del settore perché così non possiamo andare avanti. Parallelamente, la richiesta al Comune di Genova e alla Regione è quella di “individuare incentivi per l’insediamento di nuove attività ed evitare la desertificazione commerciale di luoghi spesso di pregio e inseriti nei percorsi turistici”.