Il personaggio

Calcio, Arenzano: il Beppe Maisano privato…

Proviamo a conoscere il tecnico genovese fuori dai campi di calcio

Arenzano Vs Bragno Prom. Girone A 6° Giornata

Arenzano.  “Il primo obiettivo, la salvezza, è stato centrato e pure con grande anticipo” – dice il mister ponentino – “Stiamo portando avanti un ottimo campionato, anche in considerazione delle situazioni non fortunate che stiamo vivendo, con tre pilastri difensivi (Nardo, Rusca e Rolando) fermi ai box, per infortunio, fatto che ci ha costretti a rivoluzionare un reparto arretrato, che stava andando a mille. E’ pur vero, che la Cairese ha praticamente già vinto il campionato, ma noi siamo in piena corsa per un piazzamento nei play off, un traguardo, tutt’altro che da disprezzare, al di là del quale, proveremo a costruire un futuro importante per questa società”.

Nils Liedholm, allenatore scudettato di Roma e Milan considerava quello del mister il più bel “mestiere” del mondo… peccato che , alla domenica, ci siano le partite…

“Sono d’accordo” – afferma Maisano – “Tra l’altro, passando gli anni, mi sto godendo maggiormente il lavoro svolto durante la settimana ed un po’ meno quello della domenica, quando, talvolta, il ‘contorno’ non è dei più edificanti”.

Beh, se parliamo di “collaterali”, il peggior esempio, credo sia stato quello del Campionato del Mondo argentino, sfruttato dalla giunta militare al potere, per dimostrare la propria efficienza, oltre che per rafforzare l’autorità su un Paese martoriato, con lo scopo di distrarlo dal drammatico momento, che stava vivendo, attraverso l’ esaltazione del nazionalismo ed acquisendo così un indiretto prestigio…

“Certo, è indubbio, il fatto che il ‘football’ possa rappresentare uno strumento di potere. Hai richiamato alla mia memoria, un ricordo proprio di quei tempi, quando – con il Cffs Sampierdarena – presi parte ad un volantinaggio, che aveva per oggetto la richiesta, alla Nazionale italiana, di boicottare quel “Mundial de la verguenza”.

Naturalmente fu un tentativo vano…

“Pochi in Italia, come nel resto del mondo, si resero conto di cosa stava succedendo… Gran parte della stampa diede in pasto, all’opinione pubblica, il quadro di una nazione tranquilla, ordinata, dove regnava la libertà, coprendo così gli orrendi crimini di quel regime militare. In molti, fecero gli struzzi, mettendo la testa sotto la sabbia… ma non tutti per fortuna, come fece l’Olanda, che ebbe il coraggio di denunciare la situazione dei ‘desaparecidos’, fra i quali, al pari di ogni settore di popolazione, vi furono anche giocatori di calcio ed altri sport.

Ma quello ha rappresentato la punta di un iceberg… anche il nostro calcio spesso vede la corruzione farla da padrone, con troppo danaro che circola anche nel mondo dilettanti…

Però vi sono anche esempi positivi… ad esempio, Javier Zanetti, l’ ex bandiera dell’Inter e guarda caso della ‘albiceleste’, che da tempo ha costituito una fondazione (P.U.P.I. ‘Por un piberio integrado’), che cerca di soddisfare le necessità di base, quali alimentazione, educazione, igiene e cura di bambini bisognosi…

“Anche qui tocchi un argomento, che mi sta a cuore… con la Cooperativa Sociale in cui lavoro, abbiamo sostenuto il progetto di Zanetti e ne siamo orgogliosi. Javier è un campione, non solo di sport, ma soprattutto di vita… un fuoriclasse sul piano umano”.

Chiudiamo con un pensiero che voli libero… parliamo dei giocatori, che intendevano il calcio “alla Gigi Meroni”… una generazione, cresciuta con il mito di Ernesto Guevara De La Serna, il ‘Che’…

“La farfalla granata”, il film tratto dal romanzo di Nando Dalla Chiesa, lo ho recentemente indicato ad un giocatore, dell’Arenzano , il giovane Leo Pastorino” – sorride Maisano, che prosegue: “Pur essendo tifoso della Samp, lo vidi giocare in un Genoa-Napoli, nel vecchio catino di Marassi e rimasi colpito dalla sua bravura… è stato il George Best italiano.

La farfalla granata appartiene alla leggenda, come il Grande Torino, scomparso nella tragedia di Superga, era un giocatore fantastico, già moderno… nel suo coprire il campo a tutto tondo, oggi sarebbe perfetto in 4-3-3”.

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