La tragedia dei desaparecidos

Proiettato a Genova il film “Una generazione scomparsa, i mondiali in Argentina del 1978”

Il circolo Bianchini di Marassi ha ospitato la terza tappa del tour nazionale, che vuole non far dimenticare l'immane tragedia, che ha sconvolto il popolo argentino

Genova. Giovedì, 25 gennaio, presso il circolo Bianchini di Marassi, è andata in scena la proiezione del film di Daniele Biacchessi e Giulio Peranzoni, “Una generazione scomparsa, i mondiali in Argentina del 1978” (il Mundial della vergogna), terza tappa del tour nazionale, a seguire il successo ottenuto il 20 gennaio, al Teatro della Cooperativa di Milano ed il 21 gennaio a Giulianova.

E’ la storia di oltre trentamila argentini, reclusi in 350 centri di detenzione clandestini, torturati e fatti sparire, dopo essere stati lanciati da aerei, a duemila metri di altezza.

È il 25 giugno 1978, a Buenos Aires, Estadio Monumental, si disputa la finale del mondiali di calcio, Argentina-Olanda e la nazionale ‘albiceleste’ deve vincere, a tutti i costi, davanti al suo pubblico, ma soprattutto davanti agli occhi del dittatore argentino, generale Jorge Videla e a quelli di tutti i membri della Giunta militare, al potere dal 24 marzo 1976, seduti in tribuna d’onore.

La partita finisce 3 a 1 per l’Argentina e gli olandesi si rifiutano di partecipare alla cerimonia conclusiva, in segno di protesta.

A Buenos Aires e in tutta la nazione ‘gaucha’, è festa grande, mentre l’ olocausto argentino prosegue imperterrito.

Proprio in quei giorni, il mondo inizierà a conoscere il coraggio delle ‘Madri di Plaza de Mayo’, con la televisione olandese che diffonde le immagini della marcia di decine di donne, con il fazzoletto bianco, che chiedono giustizia, per una generazione scomparsa.

I desaparecidos, le madri e le nonne di Plaza de Mayo, i voli della morte, l’Esma… c’è questo e molto altro nel film di Biacchessi, che sottolinea il dolore e la tragedia, che hanno colpito migliaia di argentini (e non solo), considerati nemici del governo militare, il cui ‘scientifico’ obiettivo era eliminare il ‘nemico’, con una persecuzione politica clandestina, senza camionette o mezzi blindati.

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