Tavoli di confronto

Porto, la “lunga marcia” della trattativa tra l’Authority e e i “camalli”

Foto d'archivio

Genova. Si sono avviate nei giorni scorsi, in Autorità Portuale, le trattative che coinvolgono la Compagnia Unica, che entro fine Gennaio dovrebbe presentare Il piano d’impresa richiesto dall’Autorithy di Sistema Portuale di di Genova-Savona con l’obiettivo di garantirne l’equilibrio economico.

“Dobbiamo fare ancora alcuni incontri con Autorità Portuale – spiega Il Console della Compagnia Unica, Antonio Benvenuti – per fare il piano biennale 2018-19 che ci è stato richiesto a seguito della proroga che di due anni che ci hanno dato”. Nei giorni scorsi sono iniziate le riunioni ma, spiega il Console: “Non è tutto piano”.

Le cose da mettere a punto, infatti, non sono poche. “Noi dobbiamo sapere quanti avviamenti potremmo supporre, quali sono i fabbisogni professionali, che tipo di tariffa può essere applicata, come applicare l’emendamento sui pensionamenti, sui malati e sugli inidonei, come coprire le compensazioni e quali sono i nostri oneri”.

Adesso la Compagnia dovrà chiudere il bilancio 2017. “Le scorse settimane abbiamo consegnato all’authority le spese per la formazione fatta lo scorso anno- prosegue Benvenuti – circa 700mila euro, e poi dobbiamo aprire un dialogo con i terminalisti per discutere i temi legati alle tariffe. Non sarà un percorso semplice ma siamo disposti ad assumerci responsabilità e obblighi anche perché siamo ormai diventati un soggetto di interesse economico generale del porto e, quindi, abbiamo bisogno di tavoli seri dove risolvere questi problemi con continuità”.

Il dialogo aperto, infatti, non è solo quello necessario a stabilire una tariffa ma si tratta di un percorso molto più complesso. “Rispetto delle tariffe, riconoscimento della produttività e della formazione, pur dentro la tariffa rispettata. E poi – conclude il Console – dobbiamo stabilire l’organico porto, non solo il nostro. Quante persone lavorano, quanto ne servono quali sono i cicli operativi. Tutto questo è previsto dalle norme e dovrebbe essere il terreno di discussione”.

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