Genova. “Purtroppo non è una stagione felice per il commercio – spiega Silvia Avanzino, segretaria di Fisascat Cisl – basti pensare che, dal 9 di ottobre a oggi sono a rischio su questa città oltre 200 posti di lavoro nel commercio”.
La lista dei casi difficili è molto lunga e il sindacato cita solo quelli più eclatanti, dalla Rinascente che con un centinaio di dipendenti è quella che fa più clamore, a Trony, che ha chiuso a Sephora, alle farmacie comunali, che sono comunque a rischio a Giglio Bagnara, che ha proceduto a licenziamenti individuali, a tante piccole realtà che chiudono la serranda.
La preoccupazione del sindacato, quindi, è alta anche perché, spiega Avanzino: “A Genova da un lato rischia di sparire il commercio al dettaglio – continua Avanzino – ma dall’altro vediamo anche forti difficoltà per le grandi catene”.
Tra i problemi che mettono in sofferenza la nostra rete commerciale c’è anche la poca distanza con uno degli Outlet più grandi d’Europa, quello di Serravalle, verso il quale vengono diretti flussi turistici particolarmente interessanti. “Genova ha molte cose da offrire, anche dal punto di vista del commercio di qualità ma i crocieristi, ad esempio, spesso vengono portati in pullman a Serravalle senza mostrare le bellezze della nostra città”.
Per Avanzino, però, la soluzione deve essere a più ampio respiro anche perché a mettere in ginocchio il commercio è stata sopratutto la crisi, con l’aumento della disoccupazione e la conseguente perdita di potere economico da parte dei cittadini. “In questa situazione mancano le condizioni per rilanciare i consumi. Per questo, come Cisl abbiamo chiesto una riforma fiscale – conclude Avanzino – che potrebbe essere lo strumento ideale per portare soldi freschi sulle buste paga con un beneficio anche per il commercio”.