Genova. “Mi fanno pena”. Così Massimo Bisca, presidente provinciale dell’Anpi, commenta l’esito della seduta del consiglio comunale che ha visto saltare la mozione del centrosinistra contro la concessione di spazi istituzionali a gruppi neofascisti.
Un’indignazione che equivale a uno strappo, almeno momentaneo, e comunque difficile da ricucire tra Anpi e il sindaco di Genova Marco Bucci che, pur essendo espressione del centrodestra, aveva avuto con l’associazione nazionale partigiani un rapporto di collaborazione e stima reciproca molto forte. Anche nella seduta di oggi sono state elencate alcune occasioni in cui Anpi e Bucci hanno partecipato agli stessi eventi, l’ultimo quello di commemorazione dell’eccidio di forte San Martino.
“Il sindaco ha perso l’ago e la bussola. Non ci possono essere, a seconda delle situazioni, dei linguaggi diversi, alcuni cardini sono imprescindibili, se si è coerentemente coscienti di che cosa si è giurato mettendo la mano sulla costituzione per accettare la carica di sindaco – dice Bisca – Intanto significa che non sanno come è nata la costituzione, ma se va avanti così diventano, volenti o nolenti, collusi con la galassia di estremismo di destra che sta prendendo campo in questo paese, e anche nella nostra città”.
“C’è debolezza negli atteggiamenti, nelle risposte, ci sono silenzi che sono imbarazzanti, soprattutto per loro, non per noi – continua il presidente genovese dell’Anpi – Voglio sentire che cosa avrà da dire il sindaco Bucci alla commemorazione di Guido Rossa che terremo tra qualche giorno, e ricordo a tutti che Guido Rossa era un antifascista, un democratico, e ha dato la vita per permettere a tutti di parlare in libertà, ma partiva da quelle radici, che erano i valori della resistenza e della costituzione”.
“Inutile che venga alle commemorazioni – conclude – sarebbe dovuto rimane al suo posto in aula, confonde l’istituzione che rappresenta con gli interessi di quattro “cuculli” della sua maggioranza”,