Cornigliano e novi

Ilva, prosegue il tavolo sull’accordo di programma. Fiom: “Un passo avanti e due indietro”

Il sindacato dei metalmeccanici teme che ci sia un contrasto insanabile tra il modello di Arcelor Mittal e l'accordo di programma

Sciopero Ilva 6 novembre

Genova. “Un passo avanti e due indietro”. Così il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro giudica l’incontro di questo pomeriggio al Mise dove i sindacati degli stabilimenti Ilva Genova Cornigliano e Novi ligure si sono confrontati con Arcelor Mittal, i commissari dell’amministrazione straordinaria di Ilva e il governo rappresentato dal sottosegretario Teresa Bellanova.

“Mittal ci ha mostrato delle slide – spiega Manganaro – su come funziona il loro modello basato su centralizzazione, rapporto addetti tonnellate e una rigida catena di comando e ci hanno spiegato che per le attività e le forniture che non considerano strategiche utilizzano le esternalizzazioni”.

A domanda dei sindacati su come questo possa intersecarsi con l’accordo di programma di Genova che prevede un rapporto diretto tra aree e addetti, la risposta della multinazionale dell’acciaio non è stata chiara: “Mittal ha ribadito di riconoscere l’esistenza dell’accordo di programma – spiega il segretario Fiom – ma la mia interpretazione è che ci sia un evidente conflitto tra quell’accordo e la loro filosofia. Quindi è positivo che continui il confronto, ma non sarà certo automatico ottenere l’applicazione dell’accordo”. Domattina il confronto riprenderà alla presenza dei sindacati nazionali,

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