Sanità

Caos Pronto Soccorso, ora la Regione vuole accelerare sull'”ospedale del ponente”

Leggera flessione degli accessi ma non bisogna abbassare la guardia, gli operatori avvertono: "Virus potente, si teme riapertura delle scuole"

Pronto soccorso di Villa Scassi

Genova. Tra le conseguenze del caos pronto soccorso di questi giorni ce n’è una a livello di prospettiva. “Bisogna accelerare con la realizzazione dell’ospedale del Ponente”, ha detto oggi Sonia Viale, vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità, facendo il punto – l’ennesimo – della situazione sulle emergenze dalla sala operativa del 112 al San Martino.

“Per quanto riguarda il pronto soccorso di Villa Scassi, è evidente che vi è un problema di struttura, che non è più adeguato per gestire i grandi numeri di accessi del ponente genovese, e la nostra priorità è la realizzazione del nuovo ospedale del ponente. Nel giro di pochi giorni attueremo l’ampliamento dell’Obi, ma che Villa Scassi non sia più adeguata è sotto gli occhi di tutti”.

Il piano sociosanitario approvato a dicembre dal consiglio regionale prevede proprio la realizzazione del nuovo ospedale. Il 2018 deve essere l’anno dell’attuazione – dice Viale – nell’ottica di realizzazione del nuovo ospedale, il Villa Scassi potrà diventare il punto di
riferimento per i casi meno gravi”.

Intanto sono stati 1817 gli accessi ai pronto soccorso liguri, tra sabato e domenica mattina. Il dato è stato fornito durante la conferenza stampa di oggi. Accessi dovuti, come più volte ribadito, all’ondata di influenza che ha colpito la regione. “Tra ieri e oggi leggera flessione degli accessi – dice Viale – ma non si deve abbassare la guardia. Trattandosi di virus particolarmente aggressivo, nei prossimi giorni, potrebbe provocare un ritorno delle persone negli ospedali, in quanto si potrebbe trasformare in polmonite”.

Per affrontare l’emergenza sono stati anche messi a disposizione posti letti aggiuntivi nei vari ospedali e per fare fronte ai codici bianchi è stato creato un accordo con i medici di base, che hanno dato il loro supporto nei pronto soccorso. Alle 13 di oggi, sono state 212 le chiamate alla guardia medica dell’area metropolitana, in metà dei casi per avere un certificato di malattia.

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