Genova. Doveva essere un manufatto compensatorio utile per i mezzi di cantiere ma anche per tutta Pontedecimo, “fortemente voluto dai cittadini”, come è stato ricordato tante volte negli anni scorsi da diversi esponenti politici, ma qualcosa deve essere andato storto, ed oggi rischia di rimanere un’opera a metà.
Stiamo parlando del cosiddetto By-Pass di Pontedecimo, più volte sorto agli onori della cronaca per le contestazioni del movimento No Tav Terzo Valico e per diversi contenziosi legali (tra cui un’accusa di diffamazione a carico dell’ex vice sindaco Stefano Bernini, di cui la prima udienza ha avuto luogo nei giorni scorsi): una “bretella” sulla carta a doppio senso di marcia, utile per “aggirare” le strette vie della delegazione genovese.
“Durante l’ultima seduta del consiglio municipale abbiamo interrogato il Presidente e la sua Giunta sulle ragione della sua mancata apertura – dichiara Davide Ghiglione, capogruppo in Municipio V per Chiamami Genova, attraverso una nota stampa – Abbiamo appreso che la strada non può aprire a doppio senso dato che l’imbocco è troppo stretto e questa non è quindi collaudabile”.
Un errore di progettazione o di realizzazione? “Sappiamo che è in corso una trattativa privata tra i costruttori ed il proprietario del giardino, già espropriato con modalità discutibili, per la porzione di terreno che mancherebbe per rendere agibile la strada”, continua Ghiglione, riferendosi al giardino di via Coni Zugna, da anni al centro di una “disputa” tra i proprietari (supportati dal movimento No Tav) e costruttori e amministratori
Se, quindi, da Roma arrivano notizie ed annunci trionfalistici sui finanziamenti dell’opera, dai territori le notizie hanno tutt’altro tenore: “oltre il danno, la beffa!”