Genova. Natale è luci e colori. E’ musica, quella dei cantanti confidenziali che attorno ai primi di dicembre vengono “scongelati” per tornare ad allietarci tra le mura di negozi e uffici pubblici. E’ frenesia, di regali che non si trovano, strade intasate di traffico, lavori da chiudere e appuntamenti da fissare prima dell’inizio delle feste. Ma Natale è anche, e forse soprattutto, gusto.
A Genova, quale gusto? La fragranza dei pinoli, la raffinezza della frutta candita, la voluttà del burro, la confortevolezza dello zucchero. Tutti ingredienti alla base di uno dei dolci natalizi per eccellenza: il pandolce.
La storia di Grondona, azienda di pasticceria genovese con sede a Pontedecimo, è iniziata nella prima metà del 1800 con poche semplici specialità – come il “biscotto della salute” – e con poche semplici regole: attenzione per le materie prime, cura nella lievitazione (con l’uso di lievito madre, la “madre bianca”, ricavato con un processo invariato da sempre), ricerca della perfezione e dell’equilibrio nel risultato finale.
Oggi, che le tipologie di prodotto si sono moltiplicate, arrivando a proporre piccola pasticceria, biscotti e altri alimenti per la colazione e dolci legati alle ricorrenze, la cura è la medesima che veniva riposta in ogni gesto in quella “fabbrica di arte molitoria”, nell’immediato entroterra di Genova, divenuta un’azienda all’avanguardia.
Ma, dicevamo, Natale. A casa Grondona, e a casa di molti genovesi e non solo, Natale significa “pandolce”: che sia Antica Genova® (quello basso, di pasta frolla) oppure genovese (quello più morbido e lievitato), è solo questione di gusto. L’Antica Genova® è un prodotto il cui nome è stato depositato dai Grondona oltre 80 anni fa, contiene i pinoli tipo extra Pisa, quelli lunghi e tipici dell’alta pasticceria, la saporita uvetta che suggerisce sentori di vino passito , e i canditi preparati con vera frutta: mele, pere, ananas, scorzone d’ arancia.
Ingredienti simili ma diversa lavorazione per il pandolce Genovese, al lievito naturale da madre bianca, e nasce dalla ricetta del quadernetto nero di Nonno Orlando, uno dei capostipiti della famiglia, nei primi anni del Novecento. La lavorazione, ancora di tipo artigianale, dura più di 48 ore e vengono impiegati solo ingredienti naturali.
Dal 1820, un solo cognome, alla guida dell’azienda, che è cresciuta con un motto: “Fare le cose buone”. E a Natale come non mai, la bontà, è un marchio di fabbrica.