Genova. La Procura di Genova ha chiuso le indagini per le proteste no tav a Trasta del 10 luglio 2013 nell’ambito delle manifestazioni contro gli espropri per il Terzo valico ferroviario.
In quella giornata i manifestanti – oltre un centinaio – avevano predisposto presidi sparsi e vere e proprie catene umane impedendo al Cociv di raggiungere i terreni da espropriare nonostante l’ingente schieramento di forze dell’ordine.
Nei giorni successivi alla giornata di protesta a una decina di attivisti piemontesi erano anche stati notificati fogli di via da tutti i Comuni liguri interessati dalla costruzione del Terzo Valico
Trentasette i manifestanti denunciati dalla Digos per i quali il sostituto procuratore Cristina Camaiori ha chiuso nei giorni scorsi le indagini. I reati contestati sono a vario titolo resistenza a pubblico ufficiale aggravata e interruzione di pubblico servizio.
“Fu una giornata straordinaria che riuscì ad impedire l’esecuzione di alcuni espropri – scrive in un comunicato di solidarietà il movimento no tav Terzo Valico – nonostante il Cociv si fosse fatto accompagnare per l’occasione da decine di poliziotti. Una giornata in cui il movimento espresse tutta la sua forza e contro cui si scagliò ben presto la vendetta delle Istituzioni”.
“Non sappiamo che cosa deciderà il Tribunale di Genova – si legge ancora – sappiamo però che il 10 luglio fu una giornata di lotta meravigliosa contro la costruzione di un’opera inutile e pericolosa per la salute di tutti”.
Solidarietà agli attivisti indagati anche da parte del capogruppo di Chiamami Genova nel municipio Valpolcevera Davide Ghiglione che parla di un “ennesimo tentativo di declinare la lotta alle ‘grandi opere’ a semplice problema di ordine pubblico”.