Genova. Circa un centinaio di manifestanti, arrivati da Genova e Piemonte, ieri mattina hanno “ripreso” possesso di quel pezzetto di terra a Pozzolo Formigaro, Novi Ligure, conteso a Cociv da diversi anni.
L’iniziativa si è svolta senza momenti di tensione, sotto lo sguardo della Digos, e subito ha preso la piega di una festa, un picnic collettivo: le intenzioni però sono rimaste serissime.
Il pezzo di terra in questione, conosciuto come quello “dei 101”, infatti, fu acquisito da una “cordata” di militanti (101 per l’appunto) con il chiaro intento di fare resistenza all’avanzamento dell’opera che proprio di li dovrebbe vedere passare i binari.
Diverse volte è stato tentato l’esproprio da parte dei tecnici di Cociv, senza mai però arrivare ad una soluzione dell’impasse: “Nel 2013 lo abbiamo acquistato, nel 2016 lo abbiamo difeso, oggi ce lo siamo ripresi – affermano i No Tav – l’esproprio di un anno e mezzo fa non valido, perchè non c’è stato: nessun tecnico ha fatto l’accesso al terreno e soprattutto non tutti i 101 proprietari avevano ricevuto la documentazione prevista dalla legge”.
Ma allora perché tornare oggi (ieri)? “Pare però che “qualcuno” si ostini, nonostante tutto, a credere che quel terreno sia suo mettendo qualche metro di rete arancione, oggi (ieri) siamo saliti per riaffermare che è nostro”.
Quei pochi metri quadrati di terreno rimangono gli unici nella zona ad essere ancora coperti da vegetazione: “Quando nel 2016 ci siamo svegliati con i reparti di polizia in assetto anti-sommossa che ci circondavano, nello stesso momento i giornali titolavano sull’inchiesta su infiltrazioni mafiose che ha travolto Cociv. Questa è la cosa assurda”.
(Foto di Massimo Sorlino)