Genova. Per loro, a essere “black” è il futuro. Per questo i lavoratori di Rinascente Genova oggi saranno in sciopero – 4 ore a fine turno per i full time, 2 ore i part time – in occasione del “black friday”, il giorno dello shopping per eccellenza.
Nel pomeriggio è andato in scena il presidio davanti al negozio per protestare, ancora una volta, contro la decisione del gruppo di chiudere il punto vendita genovese entro la fine di ottobre 2018.
Lo sciopero di oggi rientra nel pacchetto di 32 ore indetto dai sindacati di categoria e dall’rsu di Rinascente. I rappresentanti dei lavoratori hanno avanzato la richiesta di un confronto con azienda, istituzioni e lavoratori – tutti insieme allo stesso tavolo – per tentare il possibile.
Le associazioni sindacali puntano il dito contro le dichiarazioni che il gruppo Rinascente aveva rilasciato pochi mesi prima di annunciare la chiusura: “Lo scorso 12 luglio, durante un incontro con le organizzazioni sindacali territoriali, l’azienda dichiarava, in riferimento al punto vendita genovese, un fatturato in crescita del 3,8% su base annua, un aumento del volume delle vendite pari al 4,8%, la riduzione di un terzo della passività (dai 700.000 euro del 2012 ai 230.000 del 2017), l’impegno alla rinegoziazione dei canoni di affitto con Carige, proprietaria dell’immobile, e la volontà e l’impegno a proseguire l’attività sulla piazza genovese”.
Rinascente ha annunciato di voler chiudere – decisione che sembra essere irrevocabile – per canoni di affitto troppo alto ma soprattutto perché “la piazza genovese” non è più di sufficiente interesse. Ai 60 dipendenti diretti (ai quali si aggiungono, senza tutele, quelli dell’indotto) l’azienda ha proposto il trasferimento in altre città.