Botta e risposta

La Regione replica alla Fiom: “Porteremo a Roma la specificità di Genova, ma no a irrigidimenti e veti”

Da piazza De Ferrari spiegano che è "il Mise a voler tavoli separati" ed esprimo preoccupazione per la spaccatura sindacale

Ilva, Il corteo dei lavoratori

Genova. Dopo le critiche del segretario della Fiom genovese al fatto che le istituzioni locali mercoledì pomeriggio si incontreranno al Mise con il ministro Carlo Calenda sulla vertenza Ilva ma senza i sindacati arriva a stretto giro la replica della Regione Liguria che precisa anzitutto che al tavolo siederà anche autorità portuale e spiega che “il tavolo, secondo quanto concordato tra presidente Toti e Ministro Calenda, servirà a una prima ricognizione circa lo specifico della situazione genovese e ligure e fa parte di un giro di incontri; il primo è stato con regione Puglia, propedeutico all’istituzione del tavolo istituzionale, annunciato dal Mise, che affiancherà il tavolo delle relazioni industriali in atto. È evidente che le istituzioni liguri, fin da mercoledì, portano sul tavolo la questione dello specifico genovese legato all’esistenza dell’accordo di programma per Cornigliano. Specifico che verrà ribadito nel tavolo istituzionale quando sarà convocato”.

Circa la scelta dei partecipanti ai singoli tavoli di confronto “è nota la posizione Mise, di voler separare le questioni puramente industriali e sindacali dalle ricadute istituzionali – fa sapere la Regione – Non è Regione Liguria a scegliere chi invitare ai singoli tavoli, a cui se invitati parteciperemo quali che siano le altre parti presenti, perché riteniamo fondamentali i canali di dialogo in questo momento complesso”.

“Guardiamo con preoccupazione alla spaccatura in atto nel mondo sindacale – dicono infine da piazza De Ferrari – e riteniamo inopportuni irrigidimenti e veti in un momento in cui una trattativa che sarà lunga e complessa è appena cominciata”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.