Genova. Ha preso l’acqua in maniche corte, come quando giocava, ma non è servito per aiutare i suoi ragazzi a recuperare il risultato. Ivan Juric ripete come un mantra a palla ferma, quello che ormai sembra essere il suo modo per difendere la sua squadra: “Sono consapevole degli errori tecnici, il risultato è negativo, ma non ho niente da rimproverare, i ragazzi hanno dato tutto quello che avevano, nel secondo tempo hanno dominato. Dispiace perdere così per due occasioni. Questo è un gruppo”.
Juric sottolinea gli errori, sia in fase difensiva (“Soprattutto il primo gol era evitabile, scaturito da un rinvio del portiere”) sia negli ultimi 16 metri (“sbagliare i cross sul 3 contro 2 non si deve”).
La domanda sulla sua situazione più che precaria non lo scompone: “Bisogna chiederlo al presidente. Sono ancora qui perché si sono viste alcune cose. Penso che si è lavorato bene, con impegno. La squadra sta crescendo, io vivo questa condizione comunque serenamente, so che paga l’allenatore, ma so anche che manca qualcosa negli ultimi 16 metri. Non facile fare analisi guardando questa classifica, sono troppo pochi, faccio fatica, eppure vedo la squadra viva, unita, concentrata, ai ragazzi mancava poco per sbloccarsi mentalmente, tutto il resto è chiacchiera, vedo quanto ci tengono a me. Comunque riesco ancora dormirci la notte”.
Dopo questa partita Juric dice di aver ancora più forza: “Non mi sento come l’anno scorso”. Su Lazovic, inserito e poi sostituito, forse l’unico commento diplomatico: “Volevo passare a 4 attaccanti”.