Genova. Arriveranno in corteo dallo stabilimento di Cornigliano fin sotto la sede della Regione Liguria i lavoratori dell’Ilva dove intorno alle 10e30 saranno ricevuti dal presidente Toti prima della partenza del governatore, del sindaco di Genova Marco Bucci e del presidente dell’autorità portuale Paolo Signorini per Roma. Domani alle 17 infatti le istituzioni locali firmatari dell’accordo di programma incontreranno il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda in un primo incontro interlocutorio sulla situazione dello stabilimento di Cornigliano. Ma ieri, a margine della presentazione della mostra di Picasso, il governatore Toti che aveva appena sentito Calenda, ha confermato che ci sarà anche un tavolo sull’accordo di programma con i sindacati.
L’incontro sarà organizzato dal ministero dello Sviluppo economico, probabilmente dopo il 14 novembre, quando a Roma si riuniranno i rappresentanti di tutti gli enti locali coinvolti dalla privatizzazione dell’Ilva, per discutere anche della riqualificazione ambientale di Taranto. L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare giovedì dal ministro Calenda, durante l’incontro tra istituzioni, rappresentanti sindacali e Arcelor Mittal sul nuovo piano industriale. Ma qualche dettaglio in più potrebbe emergere già domani.
“Domani ribadiremo al ministro Calenda che per noi l’accordo di programma è la base vigente su cui discutere tutto- afferma il governatore, Giovanni Toti- sono i diritti e gli obblighi reciproci che legano lo stabilimento alla città. Dai colloqui che ho avuto con Calenda, credo ci sarà un round negoziale dedicato”. Secondo indiscrezioni, al tavolo di giovedì il ministro Calenda dovrebbe ufficializzare la volontà di “spacchettare” i confronti in tavoli tematici locali dopo l’incontro allargato del 14 novembre.
In questo, modo, ci sarà spazio anche per il tavolo dedicato a Genova e alla valutazione dell’accordo di programma del 2005 che, a fronte della concessione per 60 anni di quasi un milione di metri quadri di area produttiva, forniva garanzie sui livelli di produzione, occupazione e salario, che difficilmente si armonizzerebbero con la prima proposta di piano industriale illustrata da Mittal che per Cornigliano prevedeva, tra l’altro, 600 esuberi su una forza-lavoro attualmente di 1.500 unità.
Intanto, la Fiom Genova – dopo aver disertato l’incontro del 9 ottobre, annunciato in prima battuta la propria assenza anche ai tavoli del 9 e 14 novembre- avendo ascoltato il parere dei lavoratori in assemblea, ha deciso che manderà un proprio rappresentante all’incontro di giovedì prossimo a Roma.
Rispetto alle voci di un probabile tavolo sull’accordo di programma però nessun commento: “Aspettiamo le carte” si limita a dire il segretario della Fiom Bruno Manganaro.