Genova. Un incontro aperto al pubblico, cittadini, commercianti, rappresentanti delle associazioni, per fare il punto su un progetto che rischia – per l’ennesima volta – di essere bloccato da vincoli e burocrazie. Alle 18 di oggi, lunedì 13 novembre, nella sede del municipio Bassa Val Bisagno in piazza Manzoni, si parlerà della “Riqualificazione dell’ex mercato di corso Sardegna”.
Sarà presente la commissione municipale che si occupa di assetto del territorio e sviluppo economico e parteciperà, oltre al presidente del municipio Massimo Ferrante, l’assessore comunale ai Lavori pubblici Paolo Fanghella.
Perché il progetto è a rischio? Perché alcune settimane fa la Sovrintendenza per i beni storici e culturali avrebbe dato via a un iter per vincolare – oltre ai muri perimetrali e alla facciata lato corso Sardegna del mercato – anche gli edifici interni. Questo farebbe saltare completamente gli equilibri del piano di restyling ideato, dopo non poche vicissitudini, dagli uffici di Tursi.
La strada che, al momento, il Comune dovrebbe percorrere sarebbe quella di un intervento in project financing, con l’inclusione di un soggetto privato: l’interno degli ex mercati dovrebbe essere trasformato in una sorta di cittadella con negozi di vicinato, una piccola struttura commerciale, un centro sportivo e parcheggi, ma con una consistente percentuale di verde pubblico per il quale sarebbe necessario abbattere 4 degli 8 manufatti interni. Questi interventi sarebbero effettuati dai privati, mentre resterebbero pubblici e a disposizione di municipio e associazioni alcuni dei locali disponibili.
A fine novembre il Comune incontrerà la Sovrintendenza per capire come ovviare al problema. Il punto è che, senza la demolizione di alcuni edifici, l’impianto del progetto rischia di essere diseconomico.
La speranza di amministrazione e cittadini è che il problema si possa risolvere in fretta. L’ex mercato di corso Sardegna, che sarà comunque non utilizzabile in pianta stabile fino a che non saranno ultimati i lavori di messa in sicurezza del Bisagno (di fatto, al momento, è in area esondabile), è rimasto già congelato per anni a causa di un contenzioso con la ditta coinvolta nel primissimo progetto di riqualificazione.