Genova. La procura di Genova ha depositato il ricorso al Riesame contro la decisione del tribunale che ha stabilito che il sequestro dei conti della Lega Nord si potesse fermare a quanto trovato effettivamente dalla guardia di finanza. Il sequestro ha bloccato di fatto finora un po’ meno di due milioni di euro contro gli oltre 48 milioni di cui era stata disposta la confisca dopo la condanna di Umberto Bossi, dell’ex tesoriere Francesco Belsito, e dei tre ex revisori contabili per truffa ai danni dello stato.
La decisione della Procura, come aveva già anticipato il procuratore Cozzi ha come obiettivo quello di ottenere “chiarimenti per decidere in modo certo su una materia che ha aspetti ancora non del tutto chiari”. L’orientamento della giurisprudenza è infatti quasi sempre stato quello di continuare a sequestrare somme di denaro alle persone giuridiche beneficiarie del frutto del reato commesso da un altro soggetto fino al raggiungimento di quanto stabilito dalle sentenze, mentre il tribunale genovese ha invertito la tendenza stabilendo che il blocco si fermi a quanto trovato al momento dell’esecuzione del provvedimento.
L’udienza di fronte al Riesame non è ancora stata fissata. Probabile che sia depositato in questi giorni anche il parallelo ricorso da parte dei legali del Carroccio. E la vicenda rischia di finire in Cassazione.
Intanto ieri sera il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha sferrato un attacco alla procura di Genova “Quella di Genova sulla Lega é una sentenza bulgara sovietica o spagnola per restare all’attualità. Sappia il dottor Cozzi che può sequestrarci tutti i soldi ma noi andiamo a vincere anche con le tasche vuote. Non ci fa paura, ma tristezza. Noi andremo a vincere e poi la riforma della giustizia la faremo davvero”.