La rabbia

Seicento esuberi all’Ilva, Manganaro: “Lettera vergognosa, chiediamo alla città di lottare insieme a noi”

il segretario della Fiom non andrà a Roma: "Nessuna trattativa in queste condizioni"

Ilva corteo 26/01/2016

Genova. “Una lettera vergognosa che cancella fra l’altro due leggi dello Stato quella che prevede che in una cessione di ramo d’azienda passino automaticamente anche i dipendenti e una legge che si chiama accordo di programma e che dice che a Genova i livello occupazionali e i salari non si possono toccare”. E’ furioso il segretario della Fiom genovese Bruno Manganaro dopo la lettera in cui i commissari dell’Ilva annunciano che Am InvestCo assumerà direttamente solo 900 dipendenti dell’Ilva di Cornigliano su 1500 con conseguenti 600 esuberi a Genova.

Con un colpo di spugna viene cancellato l’accordo di programma firmato nel 2005 quando vennero spenti gli impianti a caldo: ambientalizzazione in cambio di una tutela dell’occupazione. Ma così oggi, con l’arrivo del gruppo franco-indiano, non è più. Per questo Ilva lunedì tornerà in piazza.

E per questo il segretario della Fiom Bruno Manganaro e il segretario della Camera del Lavoro Ivano Bosco non andranno a Roma: “Andare a Roma in queste condizioni è come andare a un incontro con la pistola sul tavolo. Resteremo a Genova e porteremo avanti la battaglia con i nostri lavoratori. Chiediamo a tutta la città a partire dalle istituzioni di fare lo stesso. Dobbiamo dire un fermo no a quella lettera, che deve essere ritirata”.

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