Genova. Sono oltre un centinaio i lavoratori che si sono ritrovati, questa mattina, al varco portuale di Pinte Etiopia dove c’è il presidio principale dei 14 organizzato a Genova da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti per lo sciopero di 48 ore del settore della logistica.
A Genova i lavoratori si fermeranno fino alle ore 24,00 del 31 ottobre, mentre per le imprese che svolgono servizi essenziali, soggetti alla legge 146/90, lo sciopero era stato di 24 ore il 27 ottobre.
Le richieste dei sindacati sono contenute in una piattaforma che riguarda, tra l’altro, il contratto unico di settore.
“Sono 22 mesi che il contratto e’ scaduto – spiegano i sindacati – e che riguarda 700mila lavoratori a livello nazionale, circa 10mila dei quali a Genova, tra spedizionieri, autisti, driver, lavoratori diretti e dell’indotto. Come sindacati avevamo chiesto aumenti salariali, minimi, ma necessari per adeguarsi al costo della vita”.
Le risposte da parte datoriale, però, sono state ritenute “irricevibili” dai sindacati che, per questo, hanno deciso di scioperare. “Sappiamo che anche alcune aziende che fanno parte della componente datoriale sono in disaccordo e hanno deciso di uscire dalle associazioni di settore”.
Le ricadute sui cittadini di questa astensione dal lavoro saranno, quindi, particolarmente concrete visto che lo sciopero rimane a ridosso di una giornata festiva. Ma la decisione di scioperare sembra essere l’unica arma in mano ai lavoratori per spiegare l’importanza di un comparto strategico come quello della logistica.
“Le persone non si rendono conto dell’importanza di questa filiera – proseguono i rappresentanti sindacali – e non immaginano che, dietro a un acquisto via internet possano lavorare tante persone. Con il fermo della filiera ci saranno, inevitabilmente, ritardi nelle consegne. Una misura necessaria per sensibilizzare – concludono – visto che il contratto e’ fermo da quasi due anni”.