Contestazione

Multedo, tensione tra Fiom e Lega. “Lega ladrona, Genova non perdona”. Garassino contestato fotogallery

In 600 in piazza con le fiaccole contro i profughi: a contestarli la Fiom e un secondo presidio formato da cattolici e antagonisti "

Genova. Momenti di tensione questa sera a Multedo tra i lavoratori Fiom e i sostenitori del No ai migranti, tra cui molti leghisti, Garassino compreso.

Duri i cori contro l’assessore: “Lega ladrona, Genova non perdona” oppure “I diamanti dove sono?”, mentre la fiaccolata muoveva i primi passi. Da subito la contestazione ha stretto i manifestanti, protetti da agenti della Digos disposti in cordone per evitare contatti.

“Quello che sta accadendo si commenta da solo – ha detto Garassino durante i cori – da un lato una manifestazione di cittadini liberi dall’altro un gruppo di facinorosi che nulla centrano con i lavoratori. Speravo si potesse svolgere tutto in maniera pacifica ma non è cosi”. Un intervento affogato da fischi e boati “Vergogna, Vergogna” oppure “Accoglienza, Accoglienza”

Sono circa600 i partecipanti alla fiaccolata, con tutti indosso la maglietta con scritto “Multedo dice No!”, mentre sono circa un centinaio i manifestanti della Fiom che li contestano, intonando anche “Bella Ciao”, o cori direttamente riferiti alla frase dei “calci in culo”, pronunciata dall’assessore Garassino nei giorni scorsi.

“Restiamo Umani”: la fiaccolata ha poi incontrato un secondo presidio, presso la piastra del depuratore, dove un altro centinaio di manifestanti, tra cui l’orchestra da strada della Murga, hanno intonato cori di solidarietà per i migranti. Tra gli striscioni: “Con voi per Multedo, No alla Paura. Refugees welcome”. Non si sono registrate tensioni durante questo passaggio. Tra i cori “Gli unici stranieri, i fascisti nei quartieri”.

Il corteo arriva all’hotel Mediterranée e poi torna indietro indisturbato. Al presidio organizzato sul lungomare da centri sociali e cattolici, accompagnati dalle danze della Murga si solleva qualche coro, ma niente di più. I seicento – armati di fiaccole – ritornano ai giardini Lennon e si autoapplaudono per la riuscita dell’iniziativa. “Quelli della Fiom ci hanno tirato i bulloni” denunciano però ancora i leghisti e soprattutto il consigliere comunale di Fdi Campanella (che qualche giorno fa aveva dichiarato testualmente che i centri di accoglienza “sono covi di jidaisti e i profughi con i droni potrebbero far saltare in aria la Carmagnani e la Superba con un drone”. La polizia ridimensiona i bulloni della Fiom in “polvere d’alluminio” ma l’assessore Garassino insiste: “Domani andrò dal Prefetto a chiedere le dimissioni del segretario della Fiom eha denunciate l’atteggiamento del sindacato che ha avuto un atteggiamento squadrista contro cittadini pacifici”.

In un clima ormai infuocato domani arriverà a Multedo il sindaco Marco Bucci. Da capire se riuscirà a placare gli animi mentre giovedì Fiom, Cgil e Anpi al teatro Verdi di Sestri ponente faranno nascere ufficialmente il comitato Genova solidale. L’aria è ormai tesissima mentre i 25 profughi a Multedo nemmeno ancora sono arrivati. E il rischio, per la prima volta in una città come Genova è che si crei un precedente gravissimo mentre le forze politiche di destra soffiano sul fuoco del razzismo e dell’intolleranza.

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