Il libro

Da Bolzaneto a Nervi per ritrovare Genova: il viaggio di Pieranni al soffio caldo della macaia

Giovedi 12 ottobre a palazzo Ducale la presentazione

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Genova. “E’ strano andare nella propria via e non trovare la casa dove si è vissuto per tanto tempo. Ancora più strano è andare nella propria via e non trovare più la via”. Comincia da Bolzaneto, quartiere della Valpolcevera dove è nato e cresciuto il viaggio di Simone Pieranni “da ponente a Levante” in Genova Macaia (Editori Laterza). Pieranni – giornalista e scrittore – sceglie il racconto corale dove i quartieri si intrecciano con le voci narranti, dove la verità si mescola a un pizzico di finzione in un percorso fatto di “salite da sudare e discese da controllare”.

Si parte da Bolzaneto quindi dove via Bertelli, una piccola via adiacente allo svincolo autostradale dove l’autore è nato, non esiste più, cancellata dalla toponomastica con l’arrivo del mercato ortofrutticolo. Lì vicino c’erano la Sanac e la raffineria Garrone, sostituita oggi da un mega centro commerciale con annesse casette. Via Giro del Vento invece c’è ancora, anche se oggi la sua ‘fama’ non è più quella di un tempo. “Ogni tanto alle elementari qualche genitore presente, focaccia nella mano destra e borsa nella sinistra, nominava quel nome ‘Minghella’ accompagnato da ‘Giro del Vento’ sussurrato con un ghigno di paura”.

E a Bolzaneto c’è la caserma Nino Bixio, che ospita il reparto mobile e che fu durante il g8 teatro delle torture sancite oggi anche dalla Corte di Strasburgo: “Dopo il G8 quando mi è capitato di dire ‘sono di Bolzaneto’ ho sempre visto un impercettibile movimento delle labbra e degli occhi del mio interlocutore. E’ un lampo nell’animo, un ricordo tagliente; che uno sia stato a Genova o meno in quei giorni del 2001 Bolzaneto è quella roba lì”.

Il viaggio di Pieranni prosegue tra Sampierdarena, Cornigliano, Sestri, Pegli e poi il centro storico, Castelletto e Carignoao. E ancora Boccadasse, Nervi. E il G8 torna spesso, come momento di rottura che provoca la separazione che lo porterà prima a Milano poi diversi anni in Cina.

E nessuna voglia di tornare per un bel po’ fino a questo percorso all’inverso che a Genova lo riporta come in un giro di vento che soffia via la macaia: “Genova è una partita aperta che chiede un ritorno per disarcionare dal passato quanto è rimasto non detto.C’è stato solo un clamoroso equivoco in tutto questo: tu non c’eri”.

Genova Macaia, arrivato nelle librerie il 5 ottobre, sarà presentato il 12 ottobre nella sala del Munizioniere di Palazzo Ducale dalle 17.30.

L’autore: Simone Pieranni genovese, dal 2006 al 2014 ha vissuto in Cina. Ha collaborato con diverse testate italiane e internazionali fondando l’agenzia di stampa China Files. Attualmente lavora a Roma al Manifesto. Tra i suoi libri ‘Brand Tibet: la causa tibetana e il suo marketing in Occidente (DeriveApprodi 2009), il romanzo Settantadue (Alegre 2016) e Cina Globale (ManifestoLibri 2017).

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