Richiesta accolta

Ricatti in Regione, gip archivia inchiesta su Bruzzone, indagato per concussione

Cade l'accusa nei confronti del presidente del consiglio regionale in quota Lega Nord

Francesco Bruzzone
Foto d'archivio

Genova. Archiviata l’indagine nei confronti del presidente del Consiglio regionale Francesco Bruzzone, che era stato indagato insieme alla sua segretaria Anna Cavallini per concussione per induzione per i presunti ricatti nei confronti di Afra Serini, dirigente della Regione Liguria e moglie del pubblico ministero Alberto Lari.

Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Maria Teresa Rubini che ha accolto la richiesta di archiviazione del pm Massimo Terrile. Secondo il gip sarebbe impossibile raggiungere la prova che vi furono pressioni o ricatti nei confronti della funzionaria. L’inchiesta era partita lo scorso anno dopo la denuncia di Serini secondo la quale Bruzzone l’avrebbe ricattata tramite la sua segretaria facendole sapere che le avrebbe rinnovato l’incarico di capo di gabinetto dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale solo se avesse alleggerito, tramite il marito, la sua posizione nell’inchiesta sulle cosiddette spese pazze in Regione, indagine in cui Bruzzone è a processo per peculato e falso.

Secondo quanto raccontato dalla Serini, assistita dall’avvocato Chiara Antola, Bruzzone le avrebbe chiesto di fare pressioni sul pm che coordinava l’inchiesta e in cambio avrebbe avuto il rinnovo per altri cinque anni. Il presidente del consiglio regionale, difeso dall’avvocato Giuseppe Sciacchitano, ha sempre sostenuto di non avere ricattato la funzionaria ma di avere semplicemente chiesto delucidazioni giuridiche e che la nomina, essendo di carattere fiduciario era venuta meno per il cambio di maggioranza.

Il pm Massimo Terrile aveva però chiesto l’archiviazione lo scorso settembre perché non sarebbero emerse prove a carico di Bruzzone.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.