Operazione

Concorsi truccati in Università, 7 arresti in tutta Italia: tra gli indagati il genovese Marongiu

Il professore è uno dei più stimati tributaristi, in passato sottosegretario con Prodi: la sua posizione potrebbe rivelarsi marginale

Auto guardia di finanza fiamme gialle

Genova. Anche il professor Gianni Marongiu, genovese, 80 anni, ex docente di Economia delle finanze all’Università di Genova, tra le persone coinvolte – è indagato – nell’inchiesta sui concorsi truccati in diversi atenei italiani portata avanti dalla Procura di Firenze. La sua posizione potrebbe essere marginale nella vicenda.

Sono 7 i docenti arrestati e 52 gli indagati. L’accusa? Spartizione di cattedre universitarie nell’ambito di diritto tributario attraverso l’alterazione di concorsi pubblici. Fra gli indagati anche l’ex ministro Augusto Fantozzi. I professori finiti in manette sono residenti uno a Milano, uno a Livorno, tre a Roma, uno a Bologna e uno a Napoli e sarebbero titolari di cattedre nelle università di Siena, Napoli, Cassino, Bologna e Castellanza (Varese).

Molti dei docenti, arrestati o indagati, sono stati interdetti allo svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle connesse ad ogni altro incarico assegnato in ambito accademico per la durata di 12 mesi.

Bruco, il degrado del fratello minore

L’operazione investigativa che nelle ultime ore ha fatto scattare decine di perquisizioni si intitola “Chiamata alle armi” e ha preso le mosse dal tentativo di alcuni professori di indurre un ricercatore, candidato al concorso per l’abilitazione all’insegnamento in Diritto tributario, a ritirare la propria domanda, per favorire un terzo soggetto in possesso di un profilo curriculare notevolmente inferiore.

Le indagini successive hanno portato ad accertare sistematici accordi corruttivi tra numerosi “baroni”.

Il professor Marongiu è uno degli economisti più conosciuti in ambito accademico e non solo. Fu sottosegretario del governo Prodi, ministro sotto Andreotti e venne citato più volte come un punto di riferimento anche da Beppe Grillo, nei suoi comizi, qualche anno fa. Fa parte di due associazioni di tributaristi coinvolte nell’inchiesta e per questo sarebbe finito tra gli indagati.

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