Genova. “Da sempre la possibilità di incontrare pietre verdi è sempre stata tenuta presente dagli addetti ai lavori del Cociv, general contractor incaricato della progettazione e costruzione del Terzo Valico: il consorzio ha pertanto dotato i cantieri dell’opera di impianti all’avanguardia da approntare in caso di ritrovamento di pietre verdi che anche la Svizzera è venuta a studiare per l’eccellenza delle soluzioni utilizzate”.
Cociv, all’indomani della notizia della sospensione del cantiere di Cravasco per il rilevamento di “pietre verdi”, rocce amiantifere, interviene con alcune precisazioni sui sistemi di sicurezza.
“Non c’è stato e non c’è alcun pericolo né per i lavoratori né per l’ambiente di vita: nei cantieri non si è mai superato il limite di legge e il monitoraggio si svolge 24 ore su 24. Inoltre il consorzio effettua analisi ancor più restrittive rispetto a quanto richiesto dalla normativa e, nonostante i ripetuti esami, non si sono mai riscontrati valori che potessero mettere in pericolo il territorio, ma in primis le proprie maestranze. I lavori si sono fermati esclusivamente perché richiesto dalla procedure di sicurezza che tutelano in primo luogo gli operai che svolgendo attività il galleria sono i primi a cui si deve assicurare di poter lavorare in un ambiente idoneo”, si legge nel comunicato stampa.
“Lo scavo in presenza di pietre verdi – continua Cociv – se effettuato con gli opportuni sistemi di controllo e di sicurezza, non comporta nulla di diverso rispetto alle normali attività e questo lo si effettua in varie parti del mondo dove si trovano formazioni geologiche in cui vi è la possibilità di incontrare questo materiale”.