Genova. I pendolari Genova Ovada Acqui non sono affatto soddisfatti della risposta dell’assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino in merito alla lettera congiunta attraverso la quale i comuni interessati ed il comitato pendolari chiedevano informazioni dettagliate relativamente alla necessità di chiudere ogni anno la linea ferroviaria Acqui-Ovada-Genova al traffico passeggeri.
“In aggiunta a quanto ufficialmente risposto all’Assessore vorremmo comunicare ai mezzi di informazione pubblica che riteniamo la risposta ricevuta poco rispettosa nei riguardi delle molte persone che pagando per avere dei servizi, e trovandosene privati loro malgrado, chiedono delle motivazioni chiare – scrivono dal comitato pendolari VSO – riteniamo inaccettabile essere presi in giro con un elenco raffazzonato di punti e commi estratti dal Regolamento CE n.1370/2007, che tra l’altro conosciamo anche noi, quale appunto è stata la risposta ricevuta. Proprio poiché riteniamo tale importante e preziosa per la tutela dei diritti del passeggero”.
“La nostra impressione – continuano – è che, per usare un esempio “calcistico”, Trenitalia faccia da arbitro e da giocatore allo stesso tempo; una posizione quindi piuttosto pericolosa per l’utenza in quanto il rischio reale è che l’arbitro si comporti in modo non propriamente “super partes” e il giocatore, al contempo, si dimostri inefficiente. Nel campo in cui si gioca ci sono persone inesperte, è vero, ma che hanno l’esigenza di soddisfare un diritto primario e un bisogno di interesse collettivo come la mobilità.