Genova. Costruito nel XIX secolo a protezione del Turchino e della Valle Stura, ma mai protagonista, fu abbandonato dopo il secondo conflitto mondiale: oggi, a pochi anni dal restauro, è diventato meta “spettacolare” per gli escursionisti, tra visite guidate e esplorazioni aree.
Pensato e costruito dal genio del regio esercito sabaudo, il Forte Geremia è una costruzione in pietra e cemento atta a controllare e difendere l’accesso verso le valli genovesi sul crinale dell’odierna Alta Via.
Fu uno degli ultimi costruiti per la “Fortezza Genova”, il progetto di protezione del porto Ligure, potenziale arroccamento (o via di fuga, vedi il “vizietto” dei Savoia) dei “torinesi” in caso di invasione in pianura padana di un esercito straniero. Il progetto segue la tradizione del forti “interrati” cioè difesi da terrapieni per non essere bersaglio facile della sempre più potente artiglieria dell’epoca, come il più anziano Forte di San Martino, al contrario delle alte mura dei forti del XVI e XVII secolo.
Dopo la prima guerra mondiale perse importanza strategica e venne definitivamente dismesso dopo il secondo conflitto, senza aver mai visto, per fortuna, un solo proiettile sparato.
Forte Geremia nei fatti è una caserma su due piani, capace di ospitare più di cento soldati: oggi è di proprietà del comune di Masone che, grazie ad un recente lavoro di restauro e conservazione (terminati nel 2012), lo ha trasformato in un centro visite e di sosta attrezzata. E si sta affermando come luogo ideale per gite e scampagnate domenicali dei genovesi ma non solo: nelle belle giornata è possibile vedere la Corsica e una bella fetta dell’arco alpino.
Oggi presso il forte c’è un gruppo di ristorazione, che organizza anche visite guidate e perlustrazioni in elicottero delle meraviglie delle valli circostanti. In questa seconda vita, qundi, Forte Geremia è sicuramente inespugnabile.
(Foto di Riotforlife – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=16179426)