Orrore

Spugne fritte, raffica di avvistamenti in tutta Genova: i cittadini si organizzano dal basso

Da Sturla a Cornigliano, a Quezzi a Rivarolo: ovunque, nelle ultime due settimane in particolare, sono stati trovati bocconi potenzialmente letali per cani e altri animali. L'allarme corre su Facebook

polpette avvelenate villa bombrini

Genova. E’ come una peste che si sta diffondendo, come e forse più del solito, da un paio di settimane a questa parte in tutta Genova. Spugne fritte. La peggiore delle torture ideate appositamente per fare del male agli animali. Da Sturla a Cornigliano, da Quezzi a Rivarolo. Gli avvistamenti si sono moltiplicati. Difficile che si tratti un’unica mano, ma è probabile che tra gli obbiettivi folli di chi prepara queste trappole, oltre ai cani, ci possano essere anche i cinghiali.

Il 5 luglio scorso due cagnolini sono morti. Uno a Borgoratti e uno a Valletta Puggia. L’agonia è durata un paio d’ore dopo l’ingestione delle cosiddette spugne fritte. Del caso sono state avvertite anche le forze dell’ordine. In via Torricelli, proprio a Borgoratti, qualche giorno prima, una cittadina aveva rinvenuto una dozzina di pezzi di spugna.

Gli avvistamenti. Ultimamente altri bocconi letali sono stati trovati (e rimossi da cittadini volontari) davanti all’ingresso di villa Bombrini, a Cornigliano (il 13 luglio), a Prà, in via Ratto (il 14 luglio), dove si trovano anche delle telecamere di sorveglianza che potrebbero tornare utili se sarà aperta un’inchiesta (è stata già sporta denuncia contro ignoti e la spugna è stata consegnata alle autorità). L’11 luglio una spugna era stata trovata in via Brigata Salerno, a Sturla. Il 5 ai giardini Foltzer, a Certosa. Un paio di giorni fa, altri avvistamenti: alla Torretta di Quezzi.

L’auto-organizzazione parte dal basso. Da Stefano Weiss, uno degli animatori/membri della pagina Facebook “Segnalazioni bocconi avvelenati a Genova e provincia” la proposta di creare un “esercito” di sentinelle anti-spugne: “Mi sembra che il fenomeno dei bocconi avvelenati si stia ingigantendo, purtroppo le forze dell’ordine fanno poco/nulla. Non possiamo stare a guardare impotenti senza fare nulla”. E quindi: “Ronde. Di sera/notte. Quartiere per quartiere. A spot ma che si sappia che ci sono. Queste larve umane avvelenano perché sanno che con la legge rischiano poco. Ma essendo dei rinomati codardi se sanno che in giro c’è gente che controlla, allora sono sicuro che avrebbero paura. Per me unica soluzione”.

All’appello, almeno via social network, hanno già risposto in tanti. E infatti negli ultimi giorni le segnalazioni sono aumentate in maniera esponenziale. Ma senza una strategia strutturata e senza l’interesse delle istituzioni forse lo sforzo volontaristico non sarà abbastanza.

Che cosa è. Perché è una tortura crudele. La spugna fritta – pezzettini di spugna fritti come se fossero alimenti – non contengono veleno. Ma se il cane li mangia si gonfiano nell’intestino e creano un blocco. Si tratta di una forma di violenza subdola, quasi un avvertimento, ma può portare alla morte dell’animale. I cani che ingeriscano le spugne fritte smettono di mangiare e devono essere operati perché l’oggetto sia rimosso.

Come fare se il vostro cane addenta una spugna fritta. Gli esperti spiegano che la prima cosa da fare se si vede il cane ingerire un boccone sospetto è quella di cercare di farlo vomitare. Questa mossa potrebbe salvargli la vita in attesa di correre dal veterinario, che provvederà alle cure del caso. Chi venga sorpreso ad abbandonare spugne fritte (o polpette avvelenate) rischia fino a due anni di carcere.

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