Uomo d'acciaio

Solidarietà, la scommessa del Triathlon per la ricerca sul neuroblastoma infantile

Filippo Minuto, parteciperà all'Ironman triathlon di Vichy, ( 3.8 km di nuoto, 180 di bicicletta e 42.2 km di corsa) per raccogliere fondi

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Foto d'archivio

Genova. Una sfida, un’autentica impresa sportiva in nome della solidarietà, per raccogliere fondi per la ricerca sul Neuroblastoma infantile, uno dei più diffusi e pericolosi tumori che colpiscono i bambini in età prescolare.

“Scommettete su di me”, è l’appello di Filippo Minuto, che ha deciso di affrontare, il prossimo 27 agosto, l’Ironman triathlon di Vichy, una competizione che consiste in 3.8 km di nuoto, 180 km di bicicletta e una maratona 42.2 km per un totale di 226 km di percorso: il tutto, appunto, per raccogliere fondi da destinare dell’Associazione italiana per la Lotta al Neuroblastoma.

La presentazione dell’impresa di Minuto è avvenuta nella Sala della Trasparenza di Regione Liguria alla presenza dell’assessore allo Sport Ilaria Cavo e del dottor Alberto Garaventa, responsabile dell’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica dell’Istituto Giannina Gaslini e cofondatore dell’Associazione.

Ci sono cinque modalità di scommessa: donazione in caso di conclusione della gara, in caso di conclusione in 15 ore, 14 ore o in meno di 14, oppure donare indipendentemente dal risultato. Tutte le informazioni e le modalità per effettuare la donazione si trovano sul profilo Facebook di Filippo Minuto, a cui ci si può rivolgere direttamente tramite la piattaforma social scrivendo in privato.

Filippo Minuto rappresenta anche l’associazione per la lotta la Neuroblastoma, patologia che è stata diagnosticata alla figlia circa un anno e mezzo fa. “Da quel momento – spiega Minuto – ho iniziato a far parte dell’associazione, anche confortato dal fatto che ne facevano parte proprio i dottori che quotidianamente contribuiscono alla guarigione dei bambini, e capendo che l’unico mezzo per poter guarire i bambini è la ricerca, e quindi impegnandomi per sensibilizzare, cercando di coinvolgere più persone possibile per ottenere fondi per provare a salvare i bambini”.

“La mia impresa – aggiunge – ha solo finalità sociali, cerco solo di raccogliere donazioni trasformando la mia impresa in scommessa per raccogliere fondi per la ricerca. Il nostro obiettivo è raggiungere quota 20 mila euro: se riuscirò a terminare la gara entro le 14 ore, credo che potremo superare questa quota”.

“Tutti i momenti trascorsi al Gaslini – aggiunge Minuto- nel reparto di oncologia, in trapianto, in chirurgia e in day hospital ci hanno fatto capire quanto sia importante il lavoro dei dottori dei reparti e degli infermieri che tutti insieme contribuiscono a donare speranze di vita ai bambini malati e al contempo grandissimo affetto e sostegno ai genitori”.

Accanto a Filippo Minuto e all’assessore Ilaria Cavo anche il dottor Alberto Garaventa, responsabile dell’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica dell’Istituto Giannina Gaslini e cofondatore dell’Associazione: “Il neuroblastoma è il più frequente tumore solido dell’età pediatrica esclusi i tumori cerebrali. Purtroppo, rispetto ad altre patologie oncologiche, non abbiamo avuto i progressi che si sono avuti nella cura di altre patologie come le leucemie o i linfomi dell’età pediatrica. Se quarant’anni fa eravamo al 15/20 % di guarigione delle forme metastatiche, oggi siamo intorno al 50%, quindi chiaramente c’è ancora molto da fare, e questo molto da fare è possibile solo con la ricerca. L’unica possibilità di migliorare questi risultati è la ricerca di nuovi farmaci specifici”.

“La Liguria è sempre stata un terra generosa, capace di riconoscere e premiare gli sforzi – commenta l’assessore allo sport Ilaria Cavo -. Da parte nostra non poteva mancare il sostegno all’impresa di Filippo Minuto, e l’appello di Regione Liguria è proprio questo: in questa occasione lo sport assume il suo valore più alto, quello di impegno e dedizione per una causa che non può che toccare le corde più profonde di ognuno di noi. L’invito è, quindi, quello di sostenerlo in questa sua impresa, di donare, proprio perché si facciano passi avanti sempre più significativi nella ricerca e nella lotta a questa terribile malattia”.

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