L'incontro

Piaggio Aerospace, fumata grigia. Sindacati: “No a spacchettamento”

Oggi le segreterie sindacali faranno nuovamente partire una lettera con richiesta urgente di incontro in sede di Presidenza del Consiglio

Piaggio

Savona. Una fumata grigia nell’ambito della vertenza della Piaggio Aerospace dopo l’incontro di ieri pomeriggio, durato circa tre ore, che si è svolto all’Unione Industriali di Savona, alla presenza delle sigle sindacali di categorie, delle Rsu sindacali e dei vertici aziendali.

Il piano industriale dell’azienda aeronautica è di fatto pronto (dopo aver risolto le problematiche finanziarie e rimodulato con le banche la situazione debitoria), mancano gli ultimi ragguagli tecnici e dopo mesi di attesa dovrebbe essere a breve presentato ufficialmente, anche dopo le recenti e ultime trattative in sede governativa: tra i punti chiave l’accordo di partnership con Leonardo (ex Finmeccanica) e lo sviluppo di tutta la parte dei veivoli, per il mercato civile e militare; fuori, invece, l’area motori e la sua parte manutentiva, che potrebbe essere ceduta a terzi.

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Proprio su questa ultima linea di indirizzo i sindacati hanno rimarcato la propria contrarietà, respingendo qualsiasi ipotesi di “spacchettamento” dell’azienda, non previsto dagli accordi che erano stati sottoscritti e base della medesima trattativa sindacale.

Oggi le segreterie sindacali faranno nuovamente partire una lettera con richiesta urgente di incontro in sede di Presidenza del Consiglio, in quanto a seguito dell’incontro di ieri non ci sarebbero le garanzie industriali e occupazionali richieste da lavoratori e organizzazioni sindacali.

Per mercoledì mattina, alle ore 10:00, presso lo stabilimento di Villanova d’Albenga è stata convocata una assemblea dei lavoratori: tra i punti della vertenza ancora in ballo la ricollocazione delle maestranze ancora in cassa integrazione, misure di ammortizzatori sociali in scadenza a settembre e sul quale i sindacati anche oggi hanno ribadito la necessità di conferme sul provvedimento per altri dieci mesi, in attesa di capire l’evoluzione e l’attuazione del piano industriale.

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