Liguria nostra

Mafia, Liguria tra le regioni più “infiltrate”. Cessione Genoa sotto osservazione

La situazione ligure è la più preoccupante del nord d'Italia. I tentacoli della "piovra" sono ovunque

Direzione investigativa antimafia DIA
Foto d'archivio

Genova. La realtà ligure è una delle più preoccupanti di Italia, con una diffusione delle malavita organizzata che va anche al di là delle semplici infiltrazioni mafiose.

Questo il quadro decisamente allarmante emerso dal resoconto della Commissione parlamentare antimafia, in missione in Liguria. La nostra regione, infatti, avrebbe infiltrazioni in tutti i settori: grandi opere e economia con gli ‘ndranghetisti che cercano di appropriarsi di rami d’azienda, ma anche nella politica e nel calcio.

“La Liguria è una delle regioni del Nord Italia che desta più preoccupazioni per la presenza della ‘ndrangheta – sottolinea Rosy Bindi – presidente della Commissione chiudendo la due giorni di lavoro nel capoluogo ligure – Qui si va ben oltre le infiltrazioni a nord, con vere locali organizzate nel Ponente e non solo”.

Secondo i commissari quella ligure è una presenza “Capace di condizionare attraverso un’evoluzione del metodo mafioso che prevede l’uso della violenza come ultima istanza ma che si fonda su rapporti, complicità, attrazione tanto che politici e imprenditori cercando direttamente le organizzazioni”.

Una rete, quindi trasversale: anche l’operazione di vendita del Genoa è “sotto osservazione” della Commissione. Durante la conferenza stampa conclusiva Marco Di Lello, coordinatore del Comitato mafia e sport e segretario della Commissione parlamentare Antimafia, ha invece parlato di una “sostanziale sottovalutazione delle infiltrazioni della criminalità nel tifo e nelle ‘curve'” e che la Commissione ha avuto conferma “di legami con la criminalità sia nel tifo che in alcune compagini societarie attraverso il riciclaggio dei capitali, legami che miriamo a recidere”. Queste infiltrazioni ha detto Di Lello si manifestano “anche nel calciomercato”.

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