Genova. “Facendo ricerche su internet, come facciamo di solito, ci siamo imbattuti su questa maglietta e per noi è stata davvero una piacevole sorpresa”.
Daniela Bernini, anima del Consorzio Focaccia di Recco, ancora è emozionata quando racconta che tra le t-shirt “funny gift” in vendita sul portale di Amazon Usa, ne è stata inserita una che recita “Io odio le persone a cui non piace la focaccia di Recco col formaggio”. “Ed è l’unica specialità italiana che hanno messo in catalogo con una t-shirt”, precisa Bernini che ha già ordinato la maglietta.
Non è così, in realtà. Esistono magliette dedicate praticamente a qualunque cosa. Tant’è. “Questo vuol dire che ormai abbiamo consolidato la fama internazionale di questo prodotto che rappresenta una città di neanche 10 mila abitanti”, dice Bernini.
Il primo ad aver parlato della Focaccia di Recco Oltreoceano è stato il critico gastronomico Robert Plotkin che nel 1991 nel suo libro “Food in Paradise” dedicato alla cucina della Riviera di Levante e della Costa Azzurra parlava della Focaccia di Recco come “the most additive food of the world” cioè il cibo che più di tutti provoca dipendenza.